Dalla Magistratura alla politica e ritorno alla toga. Protagonista e testimone diretto dell’epopea antimafia Piero Grasso, anche se non più in servizio effettivo ma in qualità di prestigioso promotore di legalità e di memoria, torna nell’aula bunker di Palermo dove fu il giudice a latere dello storico maxiprocesso a cosa nostra, che segnò l’inizio della fine della mafia.
![Il maxiprocesso segreto di Piero Grasso](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2022/10/il-maxiprocesso-segreto-di-piero-grasso.jpg)
“Sento il dovere e l’urgenza di raccontare a chi non c’era quel periodo di grandi successi e brucianti sconfitte, soprattutto per spiegare ai giovani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” dice l’ex Presidente del Senato, 78 anni, già Procuratore nazionale antimafia e Procuratore capo di Palermo. Un ritorno carico di cronache giudiziarie quotidiane trasformatesi in storia emblematica e di ricordi personali, nell’ambito della visite guidate promosse dal Presidente del Tribunale di Palermo, Antonio Balsamo.
Assieme a Giuseppe Ayala, Pubblico Ministero del maxiprocesso e ad alcuni giornalisti che seguirono tutte le udienze, dall’apertura il 10 febbraio 1986 alla sentenza del 16 dicembre 1987, Grasso è il principale testimone di un processo monstre con 460 imputati, fra boss e gregari delle cosche. Un processo conclusosi con 19 ergastoli e 246 condanne per complessivi 2.665 anni di carcere.
Dopo la scomparsa del Presidente Alfonso Giordano e soprattutto del Cancelliere Capo Vincenzo Mineo, che organizzativamente rese materialmente possibile ed in maniera ineccepibile lo svolgimento di un dibattimento che rappresentava l’enciclopedia ancora non del tutto disvelata dei delitti e dei profitti di cosa nostra, l’allora giudice a latere concluderà il 30 ottobre il ciclo di visite guidate dell’aula bunker aperte al pubblico.
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