Sogno dunque vivo
“Perdi i tuoi sogni e perderai la tua mente”, non è solo una frase di una canzone dei Rolling Stones, ma esattamente ciò che ci potrebbe accadere se smettessimo di dormire e sognare.
Una ricerca americana denuncia la gravità delle conseguenze per l’equilibrio mentale e fisico provocate da carenza di sonno e soprattutto del sonno REM troppo breve. E’ durante questa fase che avviene l’attività onirica e che il cervello lavora più intensamente. Si tratta di un momento molto delicato in cui si abbandona completamente il controllo del proprio corpo. Non andare nella fase REM per diversi giorni porta a disturbi psichici e della personalità, allucinazioni. Fino a rischiare di morire.
I fattori che contribuisco a bloccare i nostri sogni sono molti, spiega Rubin Naiman, psicologo dell’Università dell’Arizona, autore dello studio “L’epidemia silenziosa della perdita di sonno REM”.
Ad incidere sono lo stile di vita, l’insonnia, il fumo, l’uso di alcool e droga, ma anche il fatto che non si è ben consapevoli di quanto i sogni siano importanti per la nostra salute fisica e psicologica. “Siamo troppo spesso portati a pensare poco ai sogni che facciamo. In pochi – spiega Naiman – si sforzano di ricordare i sogni e ancora di meno sono le persone che pensano che i sogni possano avere una qualche importanza nella vita reale”.
Per lo psicologo i sogni sono un insieme di magia, scienza e mistero e la loro mancanza determina una maggiore inclinazione ad essere irritabili, depressi, ad aumentare di peso e ad avere allucinazioni. Senza i sogni – sempre secondo lo studio di Naiman – potremmo perdere la razionalità, la nostra memoria tende a diminuire e potrebbero alterarsi alcune funzioni del nostro sistema immunitario. “
Le sveglie sono nemiche numero uno dei sogni: è come essere improvvisamente portati fuori da un cinema quando il film si avvicina alla sua conclusione. Stesso discorso vale per alcool e cannabis. Non sono escluse dalla lista nera nemmeno le pillole per dormire che aumentano il sonno leggero a scapito di quello più profondo e di qualità.
L’uomo non è l’unico essere vivente a dormire. Infatti tutti i mammiferi, gli insetti e i pesci hanno periodi di inattività del tutto simili al sonno degli esseri umani.
Esistono due teorie che cercano di spiegare la funzione del sonno: la tesi ristorativa e quella circadiana. Secondo la prima il sonno avrebbe la funzione di recuperare l’omeostasi, l’equilibrio interno dell’organismo. Per la teoria circadiana il sonno ha invece una funzione fisiologica ciclica, analoga al mangiare e al bere.
Ciò che Naiman non dice esplicitamente, ma che si rileva dal suo studio, è che è difficile salvaguardare quella parte di sonno che ci permette di sognare, “per i sogni non esistono incentivi sociali o finanziari. Per la maggior parte di noi, il sonno non fa parte della lista delle priorità. E riuscire a dormire ogni notte dalle sette alle nove ore non rientra tra le attività alla moda da raccomandare per il nostro benessere. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che il sonno non è una forma di benessere ‘monetizzabile’, su di esso non guadagna nessuna azienda.” Quindi si é attenti a tante attività che sembrano utili per il nostro benessere ma non ci si concentra sul sonno.
Mentre in realtà mettere i nostri corpi nelle condizioni di sognare è il più grande regalo che possiamo fare alla nostra salute e alla nostra mente.
Fonte: Agenzia Italia