C’è un valore intrinseco della politica che al momento della scomparsa dei protagonisti consente di misurare con estrema precisione la rilevanza e lo spessore storico e istituzionale dell’esperienza umana conclusasi: assieme all’esempio, la dirittura morale, la sobrietà verbale, la lucidità analitica e la competenza governativa, é soprattutto il commento a caldo di amici ed avversari che delinea le reali qualità, gli ideali e i principi che ne hanno caratterizzato l’esistenza e ne rappresentano l’eredità.

Tutte condizioni che coincidono appieno per Guido Bodrato che ha concluso a 90 anni un’esistenza caratterizzata dalla passione civile, a difesa dei valori della Costituzione e della rappresentanza democratica del Parlamento.
Erede della tradizione popolare della sinistra Dc che affondava le sue origini da Sturzo a La Pira fino Dossetti, Aldo Moro e Piersanti Mattarella, Guido Bodrato ha vissuto in prima persona l’effimera stagione riformista stroncata negli anni ‘70 e ‘80 dalle uccisioni di Moro e di Piersanti Mattarella e ne ha testimoniato l’enorme rilevanza politica e la necessità, per la stessa legittimazione democratica della Repubblica, che venga fatta piena luce su tutti i buchi neri della recente storia del nostro paese.
