Coincidenze ? Nuvole passeggere o segnali di tempesta in arrivo? “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca…” Probabilmente in queste ore anche Matteo Salvini avrà pensato alla citazione che Giulio Andreotti spesso faceva della frase di Pio XI.
Prima la Libia, poi l’uno due di Siri, e a seguire la raffica di arresti per tangenti a Milano. Tre vicende avulse fa di loro, ma egualmente dirompenti per la Lega e il centro destra e che rischiano di offuscare la campagna elettorale per le europee. Una campagna elettorale che fino all’inizio di maggio era costellata da sondaggi lusinghieri e positivi per la Lega.
Anche se del tutto ipotetici, i dubbi turbano i leghisti. E a via Bellerio e dintorni ribalzano interrogativi del tipo: é cambiato il vento ? Gli Usa ci stanno facendo pagare le aperture strategiche alla Cina e a Putin?
Mimetizzati sotto i sorrisi forzati di Luigi Di Maio e di Silvio Berlusconi, per motivi diametralmente opposti le perplessità serpeggiano anche fra i 5 Stelle e Forza Italia. Fantapolitica o meno la Lega e i 5 Stelle si apprestano a vivere comunque una lunga notte della vigilia del Consiglio dei Ministri decisivo per la permanenza al Governo di Armando Siri e per la stessa tenuta dell’esecutivo. Ecco il quadro complessivo degli scenari possibili:
Scenario uno
- Lega
La lunga notte di Siri culminerà col dimissionamento d’ufficio da parte del Premier Giuseppe Conte del Sottosegretario alle Infrastrutture, indagato per una presunta tangente “eolica” in terra di mafia e coinvolto in un accertamento fiscale per un altrettanto presunto riciclaggio, che continua a protestarsi estraneo alle accuse e ai sospetti.
- 5 Stelle
A Di Maio lo “ scalpo” di Siri non basta. Perché per i grillini nonostante il recupero di qualche punto percentuale si preannuncia un consistente calo di voti e di consensi. Se va bene, sostengono i sondaggisti, dal 33% delle politiche di appena un anno addietro il Movimento 5Stelle si ritroverà al 23/25%. Ma se la percentuale scenderà al di sotto del 20% la débâcle potrebbe avere effetti dirompenti, come il cambio di leadership
- Pd
Le faide interne e il buon viso e cattivo gioco dei renziani non hanno impedito il trend favorevole riscontrato dai sondaggi. Trend che è in corso di assestamento e valutazione
- Forza Italia
Il panico per l’intervento chirurgico subito da Berlusconi si è in parte attenuato, con l’uscita non comment dall’ospedale dell’ex Premier, ma le prospettive volgono al pessimismo.
Scenario due
- Lega
Basterà la Siri exit per imprimere nuovamente ai sondaggi e alle intenzioni di voto la curva ascendente? Alla Lega molti sperano di si, ma qualcuno teme di no. Il timore è che Salvini, un pò come Renzi, abbia perso l’attimo fuggente per radicarsi al Governo . La risposta la daranno i risultati delle europee. Se la Lega si attesterà fra il 30 e il 33% dei voti, come fino ai primi di maggio indicavano i sondaggi e le rilevazioni web, vuol dire che la leadership del vice premiere e Ministro dell’Interno ha il concreto riscontro dell’opinione pubblica ed é vincente. Se si ferma al 28/29% vuol dire che catalizza soltanto i voti in uscita da Forza Italia. Se invece alle europee la Lega non dovesse superare il 25/26% si porrebbero numerosi interrogativi.
- 5 Stelle
La mancata mobilitazione, almeno fino ad ora, di Beppe Grillo e di Davide Casaleggio nella campagna elettorale per le europee lascerebbe intravedere, se dovesse continuare, divergenze al vertice del movimento. Per tentare di impegnare Grillo e Casaleggio e eventualmente per distogliere l’attenzione dei media riguardo la loro mancata partecipazione, Di Maio potrebbe decidere di accentuare gli attacchi a testa bassa sul tema della moralità in politica e della sicurezza tanto contro la Lega quanto nei cont di Forza Italia.
- Pd
Se supererà la soglia del 18% delle ultime politiche il ritorno dei consensi degli elettori a favore del Pd sarà in ogni caso considerato un successo dalla segreteria Zingaretti. Un successo dal quale ripartire per pacificare il Pd riunificare tutta la sinistra.
- Forza Italia
L’incognita Berlusconi non solo peserà, ma non si capisce ancora in quale misura, sui risultati delle europee ma delineerà anche l’incidenza dei gruppi interni per una illusoria successione operativa all’ex Cavaliere e soprattutto per la diaspora verso la Lega.
Scenario tre
- Lega
Dopo elezioni decisivo per Salvini. Una vittoria netta della Lega gli consentirebbe di scegliere alleanze e governo. Con la prospettiva di un esecutivo di centro destra a guida leghista, formato da esponenti di Fratelli d’Italia e indipendenti indicati da Forza Italia, e con dentro anche i 5 stelle che, contro la propria base, eventualmente scegliescesso responsabilmente di non lasciare il Paese in mezzo al guado della crisi economica.
- 5 Stelle
The day after europeo da incubo per il movimento. L’entità della sconfitta prospetterà se vi siano o meno margini di recupero per la leadership di Luigi Di Maio. Per la successione, assieme ad Alessandro Di Battista è pronto anche il Presidente della Camera Roberto Fico. Per gestire la transizione c’è anche la possibilità di un triumvirato: Fico, Di Battista e la vice Presidente del Senato Paola Taverna. Scontata la scelta della base grillina di una presa di distanza dall’alleanza suicida con la Lega e il passaggio all’opposizione.
- Pd
Per Nicola Zingaretti il possibile recupero di voti del Pd segnerà l’inizio concreto della Segreteria. La prospettiva delle elezioni anticipate e l’ultima parola della segreteria sulle candidature dovrebbe ridimensionare infatti i contrasti con gli esponenti renziani e con i gruppi parlamentari. Per il Partito democratico si apre inoltre la prospettiva di far parte della maggioranza parlamentare di un eventuale governo tecnico per superare la non remota possibilità dello stallo provocato dall’indisponibilià dei 5 Stelle di entrare a far parte di un esecutivo a guida leghista. Un Governo tecnico per partecipare alla formazione dei vertici europei, approvare la legge di bilancio, mettere in ordine i conti pubblici e accompagnare il Paese alle elezioni anticipate nella primavera del 2020 o addirittura a fine settembre o ai primi di ottobre.
- Forza Italia
Dalla discesa all’uscita dal campo. In sintesi potrebbe essere questo, assorbito dalla Lega e da Fratelli d’Italia, l’epilogo del Berlusconi party. A meno s’intende di un accanimento politico-terapeutico per stare alla finestra parlamentare fino alla fine della legislatura, che in ogni caso di preannuncia anticipata.