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L’algoritmo politico per il Campidoglio e il Quirinale

Secondo le ultime leggende sui palazzi del potere, l’algoritmo della politica che sta elaborando l’equazione fra Campidoglio e Quirinale, comprende una cascata di numeri primi, di cellulari, indirizzi mail e profili social.

E’ l’avvento della cyber politica che incalza mentre al giro di boa di Ferragosto Governo e forze politiche arrivano in ordine sparso. L’unico che taglia il traguardo con l’accelerazione olimpica di Jacobs e Tortu è il Premier Mario Draghi che può presentare un bilancio semestrale più che positivo e già proiettato sui restanti 4 mesi dell’anno.

Fra amministrative, suppletive, autogol alla Durigon e faide di partito, la politica invece rosola sulla canicola delle polemiche.

Dopo avere avviato le riforme della giustizia e della pubblica amministrazione ed incassato dall’Europa l’anticipo di 24,9 miliardi del Recovery, Palazzo Chigi ha già in cantiere per settembre un’altra ambiziosa serie di riforme, a partire da quella del fisco.

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Oltre al rischio di una recrudescenza della pandemia, il vero scoglio dell’autunno è rappresentato dall’assestamento del voto di domenica 3 e lunedì 4 ottobre.

In ogni caso, vincano o perdano Virginia Raggi, Enrico Michetti e Roberto Gualtieri, il risultato di Roma provocherà comunque un terremoto politico all’interno dei 5 Stelle, del Pd o del centrodestra. Per non parlare di un eventuale exploit di Carlo Calenda, che innescherebbe uno tsunami a catena.

Contraccolpi sono previsti anche a Milano, Torino, Napoli e Bologna. Se non altro per le percentuali dei consensi dei partiti e le ricadute nei vari collegi in vista della scadenza della legislatura.

Scadenza prevista nel 2023, ma che è incapsulata nell’elezione del nuovo inquilino del Quirinale o dalla conferma di garanzia dell’attuale Presidente Sergio Mattarella.

Per la scalata del Colle sono già scattate pretattiche, cortine fumogene ed immersioni a quota periscopio di leader e aspiranti candidati.

Per un centrodestra compatto, gli algoritmi imperfetti della politica lasciano intravedere la chance di eleggere un nuovo Presidente al quarto scrutinio con poco più di 505 voti. Quorum che potrebbe ipoteticamente essere superato sommando gli attuali 454 voti parlamentari del centrodestra, più quelli eventuali dei renziani (45) con in più l’aggiunta di un numero imprecisato di esponenti del gruppo misto e di ipotetici franchi tiratori di provenienza varia.

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Pierferdinando Casini

Calcoli che comprendono più ipotesi che cifre concrete, ma che rimbalzano negli ambienti parlamentari. La teoria dell’algoritmo del quarto scrutino presupporrebbe un candidato ecumenico e con un background di garanzia. Identikit che secondo i tam tam e gli ammiccamenti  politico-parlamentari potrebbe corrispondere al 66ienne Pierferdinando Casini. Nome emblematico, già tenuto al riparo dalle bruciature estive sotto una coltre di smentite e di dirottamenti su altri nomi.

In realtà, a parte Casini, Marcello Pera, Romano Prodi, Elena Cattaneo, Anna Finocchiaro e pochissimi altri, centrosinistra e centrodestra non hanno candidati ecumenici e trasversali per il Quirinale. Per il quale sono sempre più in pole position i due esponenti unanimemente ritenuti super partes: Sergio Mattarella e Mario Draghi per la permanenza dei quali alla Presidenza della Repubblica e alla guida del Governo è già scattata una standing ovation internazionale senza precedenti e da tenere in considerazione.

Resta da vedere come i singoli partiti, dopo aver camminato sui carboni ardenti delle amministrative, arriveranno a febbraio al voto per la Presidenza della Repubblica.

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Premier Mario Draghi

Per i 5 Stelle il diagramma dei sondaggi prospetta il dato convergente di un forte calo di consensi. Con una corsa contro il tempo e con solo settembre a disposizione, il nuovo gruppo dirigente del Movimento tenterà di accreditare presso l’opinione pubblica il cambio di passo dei grillini: dai vaffa di Grillo ai cerchi concentrici di Giuseppe Conte. Ma nella partita a scacchi per il Quirinale il neo leader salito in corsa sul Movimento fondato da Beppe Grillo e Gian Roberto Casaleggio e che non si è voluto cimentare nelle elezioni suppletive per un seggio alla Camera, dovrà accontentarsi di seguire dall’esterno l’andamento delle votazioni e gli umori dei parlamentari.

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Giuseppe Conte

Come un effetto lunare, la bassa marea dei 5 Stelle potrebbe influire anche sul Nazareno che, sui tornanti del Campidoglio e del Quirinale, rischia di compromettere gli equilibri interni di un Pd sempre più federazione di correnti che partito unitario.L’algoritmo politico per il Campidoglio e il Quirinale

Malinconica caduta autunnale di foglie pure sul fronte del centrodestra. Anche se dovessero bypassare con successo le amministrative, la Lega e Forza Italia rimarrebbero in bilico su una unificazione risultata storicamente sempre fallimentare nella politica italiana, dal Psi-Psdi al Pdl-An, fino al compromesso storico fra post comunisti ed eredi della Dc.

L’accordo fra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi potrebbe soprattutto non centrare l’obiettivo di ottenere più voti di Fratelli d’Italia e sbarrare così la strada di Palazzo Chigi a Giorgia Meloni.

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Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Pur con l’incognita della Capitale, la leader di FdI sembra invece la sola ad essere destinata ad attendere sulla riva del Tevere che la corrente dei loro stessi errori travolga gli avversari.

L’errore più grave che si prospetta é proprio quello della fusione a freddo fra Lega e Forza Italia, che potrebbe convogliare verso Giorgia Meloni tutti i restanti berlusconiani e i leghisti allarmati dal tramonto del Cavaliere e dalla rotta di collisione di Salvini, consentendole di operare di fatto la riunificazione del centrodestra sotto la sua leadership. Un riunifica et impera in chiave moderata, europea e filo occidentale.

Fra algoritmi e pallottolieri, Draghi e Recovery Plan, la politica è dunque sempre più identificabile con la matematica per la quale da sempre non esistono dottrine e slogan, ma solo numeri reali e risultati concreti.L’algoritmo politico per il Campidoglio e il Quirinale

 

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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