Leaders Strategy
Orizzonti e promontori.Tutte le strategie, le tattiche e i piani dei leaders della politica italiana.
Le analisi delle prospettive di successo e dei fallimenti annunciati.
Renzi:

Andare alle elezioni anticipate nel 2016 con l’Italicum per ridimensionare ( tradotto in renziano: azzerare) la minoranza interna e cooptare il centro. Formare un Governo con un paio di tecnici, 2 Ministeri minori per un eventuale partitino satellite, ed il resto dei ministri renziani doc. Chances favorevoli: la ripresa dell’economia mondiale, il contenimento attorno ai 50dollari al barile del prezzo del petrolio, stretta saldatura dell’alleanza occidentale contro il terrorismo islamico, la rinegoziazione del debito Greco. Possibili ostacoli lungo la rotta: scissione della sinistra ex Pci , sbilanciamento interno per effetto della determinante riaggregazione della ex sinistra della Balena Bianca Dc e dell’asse Enrico Letta-Fioroni-Franceschini.
Berlusconi:

Schivare le inchieste e i procedimenti giudiziari in corso. Indagini note e non. Tutelare le aziende di famiglia. Mantenere Forza Italia a livelli di rilevanza parlamentare. Recuperare la completa agibilità politica. Chances favorevoli: l’effetto Dudù, la capacità di mobilitare Tv e giornali controllati direttamente e non, l’ingentissimo patrimonio personale da potere impegnare in campana elettorale. Ostacoli lungo la rotta: l’età avanzata, il precipitare dei consensi , l’usura del “messaggio” e il cumulo delle promesse e degli impegni di governo non mantenuti. Mancanza di eredi politici riconosciuti. Il futuro del Cav? Buio Fitto….
Alfano:

Rimozione della sindrome del quid mancante. Radicamento nazionale del NcD – Area Popolare, attualmente assente in Liguria, Piemonte, Emilia, Umbria e Toscana. Capacità di presentazione di candidature e liste in grado di catalizzare consensi già alle regionali di maggio in Campania, Toscana, Veneto, Umbria, Liguria e Puglia, e poi soprattutto alle politiche. Chances favorevoli: la possibile durata della legislatura fino al 2018. Ostacoli lungo la rotta: le eventuali elezioni anticipate, la rissosità interna fra notabili al Governo e fuori dal governo, la difficoltà mediatica di conquistare consensi.
Salvini:

Gestire e non disperdere la costante crescista dei consensi . Conquistare nuovi spazi mediatici innovando e adeguando continuamente comunicazione e linguaggio. Allargare al centro -sud l’area geografica del successo elettorale e della presenza della Lega. Non fare passi falsi con starlettes e parlamentari in cerca di pubblicità. Chances favorevoli: la lunga scia di vento antieuropeo e anti immigrati sollevato in Francia da Marine Le Pen. Ostacoli lungo la rotta: l’eccessivo arruolamento di transfughi senza voti e senza credibilità provenienti da altri partiti.
Grillo:

Alzare continuamente il livello di sfida antieuropea e anti istituzionale. Rimuovere il dissenso interno e le refluenze mediatiche che espulsioni e fuoriuscite di parlamentari comportano. Chances favorevoli: l’effetto sull’opinione pubblica delle continue inchieste, tipo mafia Capitale, riguardanti gli intrecci fra politica, mafia e corruzione. Ostacoli lungo la rotta: l’enorme distanza fra programmi elettorali e risultati ottenuti o che il movimento Cinque Stelle ha contribuito ad ottenere. L’ostinazione all’isolamento che continua a determinare un’opposizione sterile e controproducente, perché non saldandosi alle altre minoranze spesso favorisce la maggioranza.
Meloni:

Per Giorgia è più un sogno che una strategia. L’obiettivo al quale tiene di più é cioé quello di presentare liste indipendenti, uscire dal guado del 3 per cento dei voti ed ottenere una pattuglia di parlamentari che diventino ago della bilancia degli equilibri del centro destra . Chances favorevoli: lo sbandamento dei voti di Alleanza Nazionale e la necessità di un baricentro per la tradizione dell’elettorato almirantiano. L’essenzialità del potenziale e del radicamento nazionale che fa gola tanto a Fi che alla Lega. Ostacoli lungo la rotta: lo squalo barbuto di Salvini che rischia di inghiottire i giovani Fratelli d’Italia, disperdendoli nelle liste leghiste.