Sullo tsunami di ordinanze e atti giudiziari, contrapposizioni e polemiche che scuotono in tutta Italia i 5 Stelle pubblichiamo l’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia dall’editorialista del Corriere della Sera Maria Teresa Meli
Più discese giudiziarie che risalite politiche per il Movimento dei 5 Stelle. Da Genova a Palermo, da Roma a Parma, i grillini collezionano inchieste, ordinanze, faide. Alla babele di proteste, proposte, ambizioni e soprattutto inesperienze, spesso si sovrappone l’uso spregiudicato del web.
Da ultimo a Sciacca dove è stato lanciato una sorta di concorso on line per aspiranti assessori comunali. ”Manca loro l’idea che la politica sia responsabilità. Demandare le decisioni ai clic del web significa deresponsabilizzare la politica. Il che, in ultima istanza, è la negazione stessa della politica” afferma Maria Teresa Meli, editorialista del Corriere della Sera.
- Contraccolpi per i grillini in seguito al caso Palermo e alla vicenda Cassimatis a Genova?
“Credo che non influiranno per niente, o quasi, sul loro consenso elettorale. L’adesione del loro elettorato è fideistica. E comunque gli italiani che li votano sono convinti che gli altri abbiamo fatto di peggio. Basta pensare all’esempio di Roma: pessima amministrazione e scandali giudiziari non li hanno scalfiti”
- Possibile pacificare il movimento e creare un classe dirigente?
“Ho l’impressione che una classe dirigente grillina nel senso letterale del termine non ci sarà mai. Né Grillo né Casaleggio sono in grado di rappresentarla e tanto meno di formarla. Amministrano enti locali e sono in Parlamento da quattro anni. E di una classe dirigente nemmeno l’ombra. Sono totalmente sprovvisti di una cultura di governo. L’unico grillino che ha tentato di amministrare, Pizzarotti, è stato costretto ad andarsene. Della Raggi, almeno per il momento, non vale nemmeno la pena parlare. “
- A parte l’esperienza, politicamente cosa manca ai grillini?
“La gavetta. Nessuno di loro ha fatto nemmeno l’amministratore di un condominio. E questo, in politica, ha un suo peso. In più per statuto sono privi di autonomia di giudizio. “
- La Convention di Ivrea che effetto avrà?
“E’ stata molto interessante. Non ha prodotto novità o idee politiche nuove, ma ha rivelato come una parte dell’establishment italiano sia pronto a collaborare con i cinque stelle nella previsione di una loro vittoria. È il segno della miopia della classe dirigente italiana, che storicamente abbiamo pagato a caro prezzo. “
- Di Maio candidato Premier?
“Alla fine ho l’impressione che non sceglieranno il Vice Presidente della Camera, perché la sua immagine è in un certo qual modo già usurata e, soprattutto, ha fallito in tutti i tentativi di accreditamento in Italia e all’estero.”
- Ad un anno dalle elezioni chi può recuperare di più, il Pd di Renzi o Grillo?
“I cinque stelle non hanno molto da recuperare. Potranno prendere qualche altro punto in più in percentuale, ma ritengo abbiano raggiunto il loro massimo. Il Pd potrebbe invece tentare il recupero, ma la dialettica interna a quel partito non fa ben sperare da quel punto di vista.”