L’inferno sembra aver inghiottito assieme alla Cattedrale di Notre Dame l’anima cattolica della Francia e gli ideali di libertà, fraternità e uguaglianza che il Paese ha storicamente interpretato.
E’ una Francia piegata in due, in ginocchio, ferita nell’anima e nell’orgoglio nazionale quella che, assieme al mondo intero, ed in particolare all’Italia e a Roma in special modo, ha assistito impotente al rogo che ha divorato Notre Dame.
Un rogo che secondo i primi accertamenti potrebbe essere di origine dolosa. Il che avvalorerebbe la tesi che fa sprofondare l’inferno di fiamme che ha inghiottito la cattedrale di Parigi nel buco nero del terrorismo e del fondamentalismo.
Una tesi terroristica ancora più istintiva che verificata al 100% , ma purtroppo concreta e che è destinata a fare schizzare oltre ogni possibile immaginazione, in concomitanza con l’approssimarsi della Pasqua, l’allarme e la prevenzione attorno alla Basilica di San Pietro a Roma e attorno alle Cattedrali italiane e delle capitali di tutti i paesi.
Assieme a Notre Dame brucia non soltanto parte della Francia – come ha detto il Presidente Macron– ma anche gran parte di tutti gli europei. Gran parte degli abitanti dell’intero pianeta.
E quel che è peggio, le fiamme infernali, scatenate in maniera colposa o meno, oppure terroristicamente a Notre Dame, rischiano di bruciare e di compromettere le speranze di prevalenza della ragione, della democrazia e della cultura rispetto all’inciviltà, alla barbarie e al terrorismo.