Carenza di contatti fisici. La norma del distanziamento fra le persone, necessaria per contrastare l’avanzata inarrestabile dell’impietoso coronavirus, può avere dei risvolti psicologici imprevedibili, essendo una condizione inedita nella vita della maggior parte delle persone.
Poiché l’appartenenza sociale gioca un ruolo fondamentale nella costruzione dell’identità, è necessario riflettere sulle possibili reazioni emotive dovute alla distanza fisica e affettiva dalle altre persone, in particolare da quelle che fanno parte dei propri gruppi sociali di riferimento.
Durante la recente “settimana del cervello”, promossa dall’Università della Svizzera Italiana, ne abbiamo parlato con la neuroscienziata sociale Rosalba Morese, ricercatrice presso la Facoltà di Comunicazione, Cultura e Società e presso l’Istituto di Salute Pubblica della Facoltà di Scienze biomediche dell’USI.
