Macron salva Europa
Macron d’abord. La sintesi fra la famosa affermazione del saggista Charles Maurras e la netta affermazione del nuovo Presidente Emmanuel Macron, rappresenta il profondo significato della svolta francese: l’idelogia è morta viva la politica.
A Parigi si è consumata una nuova e molto meno cruenta rivoluzione. Una rivoluzione senza coccarde nazionali, ma con cultura e effetti europei.
La Bastiglia abbattuta è questa volta quella delle ideologie. Un disfacimento ideologico che ha innescato la fine dei partiti e la rinascita della politique d’abord, la politica innanzi tutto. La politica delle proposte in grado di incanalare gli interessi essenziali della gente.
Esattamente quello che Macron è riuscito ad interpretare, non soltanto in chiave francese ma nell’ambito del contesto europeo. Ecco perché con Macron l’Europa può iniziare il ciclo dell’effettiva unificazione politica: “La vittoria di Macron dà respiro alle forze europeiste e mostra come tuttora i partiti populisti, pensiamo all’Ukip britannico, non abbiano molte possibilità di vittoria” afferma l’editorialista Peppino Caldarola.

Effetto trascinamento delle presidenziali francesi?
Ci eravamo spaventati inutilmente. Macron ha strabattuto la signora Le Pen. La destra populista francese, pur avendo avuto più voti di altre volte, tuttavia resta una grande minoranza in Francia. La destra sovranista e anti-europea non ce l’ha fatta. Il discrimine anti-fascista ha funzionato ancora. L’immediata accettazione del risultato da parte della Le Pen dice quanto la destra francese abbia voglia dimettere da parte questo risultato sperando in un futuro.
Prospettive? Macron è un leader giovane, europeista, di cultura liberista. Il suo recente ingresso in politica ha contribuito a decretare il declino dei partiti storici. Ora si tratterà di vedere alle prossime legislative come Macron riuscirà a mettere insieme liste e alleanze.
Parigi vista da Roma?
Anche in Italia, con buona pace di Matteo Salvini, la destra ha capito che sulla linea sovranista non va da alcuna parte. La dichiarazione pre-voto di Berlusconi, favorevole a Macron, dice come la Francia possa aiutare la destra italiana tranquilla rispetto alla destra più estrema.
La vittoria di Macron coincide col pieno ritorno sulla scena politica di Matteo Renzi
Renzi potrà dire che in Europa ha vinto uno che gli assomiglia. In parte non è vero. Non solo Macron è più giovane, ma soprattutto ha inventato un partito nuovo. Renzi guida un partito vecchio e forse dopo il voto francese avrà la tentazione di modificarlo ancora in chiave sempre più personale. La vera somiglianza fra Macron e Renzi è probabilmente sull a linea politica , liberista ancorchè compassionevole.
Comunque Renzi può dire, traducendo in italiano questo risultato, che il populismo non vince in Europa e che lui in Italia si presenta come il campione della contrapposizione al populismo.