Mondo Trump: é un nuovo inizio o l’inizio della fine? Per i pessimisti la risposta è rappresentata dalle proteste di centinaia di migliaia di giovani in tutti gli Stati Uniti e dal fondato timore di uno tsunami mondiale di populismo, che nell’Europa della post Brexit rischia di ripercuotersi dalla Francia alla Germania, fino all’Italia.
Gli ottimisti sperano in un replay in versione Trump della presidenza di Ronald Reagan e del thatcherismo inglese. Negli anni ‘80 in effetti la reaganeconomics, basata sulla concezione liberista della riduzione del peso dello Stato nell’economia, rilanciò gli Stati Uniti e rappresentò il volano della ripresa mondiale

La scelta chiave è quella della supply side economics, l’economia dal lato dell’offerta, basata sul taglio dell’imposizione fiscale e sulla liberalizzazione dell’iniziativa privata. In sintesi i pilastri della reaganeconomics sono:
- Riduzione della crescita del debito pubblico
- Riduzione delle tasse sul lavoro e sui redditi di capitale
- Riduzione della regolamentazione dell’attività economica
- Controllo dell’offerta monetaria e riduzione dell’inflazione
“Domani il sole sorgerà ancora”, ha commentato con amara consapevolezza, da una Casa Bianca non ancora invasa dal Trump circus, il Presidente uscente Barack Obama, grande esempio di “nuova frontiera” della democrazia liberale in un mondo di paesi antidemocratici e ora anche di dilagante populismo. La storia rivaluterà appieno la presidenza Obama. C’è ancora speranza per il mondo sognato da coloro che hanno votato Hillary e che sfilano in tutte le città americane con i cartelli “not my President” ? Speriamo di si. Temiamo di no.