Natale a casa Pd: la sindrome di Segni e l’Epifania di Renzi
Epifania del potere. Metafora e attualità della Capitale. Da più di un millennio prima della Fabbrica di San Pietro, per la manutenzione della Basilica Vaticana, l’invisibile ma molto concreta fabbrica del potere è l’essenza stessa della città eterna.
“Il potere si assuefà alla propria voce. Quando l’assuefazione è completa, la scambia per la voce di Dio”, sottolinea non a caso il sociologo Alberto Asor Rosa.
Gli ingranaggi del potere sfornano e depennano in continuazione Premier, Ministri, Governi, cariche istituzionali, date di elezioni anticipate e oroscopi politici. La matematica lascia intravedere tuttavia i primi effetti della infausta sindrome di Segni, l’eclissi cioè di chi stravince un referendum e viene travolto dal riflusso.
L’inconciliabilità degli obiettivi di Grillo, Berlusconi, Salvini e della galassia di sinistra che comprende Sel e l’opposizione interna del Pd, sta determinando le condizioni per la formazione di un Governo Renzi bis, senza Renzi.
Un esecutivo di scopo per il varo di una legge elettorale in linea con le precise indicazioni della Corte Costituzionale e per la salvaguardia dell’economia italiana.
Premier, Ministri in pectore? Si fa prima a elencare quanti hanno poche chance di incarichi o di riconferma ministeriale, oppure sono destinati ad uscire di scena:
Bersani, Bondi, Biancofiore, Buttiglione, Casini, D’Alia,Galletti, Giannini, Lorenzin, Martino, Schifani, Brunetta, Gasparri, Mineo, Fontana, Santanché, Saltamartini, Lainati, La Russa, Bonaiuti, De Poli, Gentile,Vicari, Idem, Margiotta, Lumia, Andrea Romano, Piazzoni, Lanzillotta, Pollastrini, Chiti, Epifani, Fassina, La Marca, Fusksia, Repetti, Formisano, Bianconi, Orellana, Campanella, Capezzone, Lo Monte, Piso, Pisicchio, Roccella, Vecchio, Vito, Vezzali.
In attesa della mossa degli altri, intanto la Renzi strategy continua a oscillare fra la tattica del gettare 10 per raccogliere 100 e la carambola a quattro sponde del nuovo Governo. Mentre tutti a Palazzo Chigi preparano gli scatoloni, il Premier non perde di vista il trolley dell’andata e ritorno. Tutto dipenderà da chi lo accompagnerà nell’andata: Padoan, Franceschini, Grasso? Un epilogo fra Natale e l’Epifania che rischia di non coincidere con la tradizione dei Re Magi.