Cuore & Batticuore
Rubrica settimanale di posta. Storie di vita e vicende vissute
by Maggie S. Lorelli
Orgasmo femminile, questo sconosciuto? Secondo le statistiche Doxa, nel nostro Paese sarebbe in aumento la percentuale di donne che non riescono a raggiungere l’apice del piacere sessuale.
E non se la cavano meglio le straniere: secondo i ricercatori Salisbury e Fischer della Western University, il 70% delle donne americane soffrirebbe di anorgasmia, contro il 90% degli uomini, che giungerebbe tranquillamente a destinazione ad ogni amplesso.
Secondo la stessa fonte, le cause della débâcle sarebbero imputabili alle deludenti performance maschili: il 69% degli uomini ammette di arrivare al traguardo troppo in fretta, o di non riuscire a mantenere un’adeguata erezione durante l’intero rapporto, archiviando il problema come “ansia da prestazione” senza però preoccuparsi di risolverlo, disertando deliberatamente gli studi dell’andrologo e dello psicologo.
Anche il calo del desiderio da parte di uno dei due partner, o di entrambi, come attesta il recente boom delle piattaforme di trasmissione di serie televisive, sarebbe una delle cause principali dell’anorgasmia femminile.
Segue, nei dati della letteratura scientifica, una lunga e dettagliata serie di cause e concause in cui si intrecciano le sfere psicologica, relazionale e fisiologica, e che vanno dal cattivo rapporto con la propria fisicità all’assunzione di farmaci inibitori della libido, dalla consapevolezza di vivere una relazione disfunzionale alla disfunzionalità del pavimento pelvico.
La faccenda si complica se quella che parrebbe una meta irraggiungibile durante il coito diventa invece una facile e appagante conquista fai da te.
A dispetto delle percentuali allarmanti in termini di parità dei sensi, stupisce la scoperta di sempre nuovi fantomatici tipi di orgasmo decantati dalle riviste di fruizione femminile.
Superato da un pezzo il frusto e mai risolto dualismo fra orgasmo vaginale e clitorideo, secondo la sessuologa Audrey Andrews sarebbero almeno 13 i modi per giungere al culmine del piacere. Elenchiamoli:
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l’orgasmo del punto G, per gli appassionati di speleologia;
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l’orgasmo clitorideo, provocato da abili prestidigitatori, linguisti o autoindotto nella posizione dominante della cowgirl;
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l’orgasmo misto, quando si sollecitano zone erogene secondarie o arcaiche, cioè insospettabilmente lontane dagli organi genitali;
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l’orgasmo multiplo, una sequenza no-stop di scosse di piacere sequenziali senza pause intermedie;
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l’orgasmo anale, prodotto dalla sollecitazione del PS-spot, il punto spugna perineale, per i più temerari;
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l’orgasmo del capezzolo, in virtù del quale, attraverso la titillazione del seno, l’ipotalamo riceverebbe gli stessi impulsi generati dalla stimolazione dei genitali, provocando contrazioni nell’area pelvica;
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l’orgasmo della cervice, prodotto da una penetrazione profonda che porta scompiglio in tutta la caverna uterina;
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l’orgasmo del punto U, dove U sta per uretra, facendone un uso simpaticamente improprio;
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l’orgasmo del punto F, per stimolazione della fornice, in occasione di fruttuosi scavi archeologici in profondità remote;
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l’orgasmo onirico, generato da sogni erotici che culminano in veri e propri spasmi fisiologici: il coregasm, dovuto a un appagante esercizio fisico, meglio se con sfregamento delle cosce, che può portare al climax del piacere;
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l’orgasmo esteso, dulcis in fundo, causato dalla stimolazione simultanea dei nervi pudendale, pudendo, ileoipogastrico e vago, che produrrebbe un piacere intenso e prolungato.Le fortunate che lo hanno raggiunto riferiscono di aver visto la luce come John Belushi in “Blues Brothers”, e di aver vissuto un’esperienza mistica, avvertendo vibrazioni pelviche simili a quelle provocate da un sisma.
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orgasmo della pelle, detto Frisson. Per non esser da meno rispetto all’orgasmo esteso, le amanti dell’arte favoleggiano di un indotto da situazioni estatiche o esperienze sensoriali che prescindono dal sesso: una sorta di Sindrome di Stendhal erotica.
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orgasmo vaginale o coitale, che sarebbe in netto calo e che oltre ad essere considerato ormai vetusto, è bersaglio del fronte scientifico negazionista mutuato dalle posizioni pro-clitoride di Master e Johnson, gli apripista della sessuologia moderna.