“Sono pronto ad incontrare Putin a Mosca” afferma Papa Francesco nell’intervista rilasciata a Luciano Fontana, Direttore del Corriere della Sera. Parole di grande rilevanza che evidenziano l’incessante ricerca di soluzioni pacifiche del Vaticano. In un contesto internazionale di contrapposizioni militari e strategiche al limite di un terrificante conflitto mondiale autodistruttivo dell’umanità, Jorge Mario Bergoglio ha assunto con i fatti e i gesti, e non con i semplici proclami seguiti dall’indifferenza o peggio dal cinismo, un ruolo di garanzia unanimemente riconosciuto. L’unico, dopo il plateale e probabilmente definitivo fallimento dell’Onu, a potere tentare di far tacere le armi ed a promuovere trattative di pace. Un autentico Apostolo della pace.
E’ quanto zerozeronews (https://www.zerozeronews.it/papa-francesco-non-a-kiev-ma-a-mosca-da-putin/) aveva anticipato fin dal 24 marzo, nell’articolo che vi riproponiamo
Papa Francesco non a Kiev ma a Mosca da Putin?
Chi potrebbe fermare Papa Francesco se decidesse di recarsi a Mosca, per guardare negli occhi Putin e parlare, se è possibile, al suo cuore?
Una guerra «ripugnante», «disumana», un «massacro insensato» «sacrilego»: quasi in lacrime Bergoglio ha incessantemente condannato con tutte le peggiori definizioni possibili l’ingiustificata e ingiustificabile invasione russa dell’Ucraina, arrivando quasi a scomunicare Presidente russo col severo monito: “Dio non ama chi fa la guerra”.
Da più parti, a cominciare il 24 febbraio da zerozeronews (https://www.zerozeronews.it/la-folle-guerra-di-putin-e-la-svolta-di-papa-francesco/) Papa Francesco è stato invitato a recarsi in Ucraina, a Kiev o a Leopoli, per fare cessare i massacri ed ergersi come portatore di pace. Ma il crescendo di atrocità e di crimini contro l’umanità dei quasi 30 giorni di bombardamenti e di catastrofe umanitaria rendono indispensabile un ulteriore clamorosa iniziativa di pace: che il Pontefice si rechi direttamente a Mosca per incontrare Putin e il Patriarca ortodosso Kirill.
Solo Papa Francesco, se si recasse nella Capitale russa, potrebbe se non arrestare del tutto la tragedia della guerra, quanto meno ridimensionarla fino a circoscriverla. E sarebbe comunque un miracolo.

Come scrivevamo nel post del 24 febbraio, l’esperienza interventista e rifondatrice dei 9 anni di pontificato di Jeorge Mario Bergoglio lasciano sperare in un gesto tanto clamoroso quanto efficace e concreto per tutto il mondo, per i credenti e gli uomini di buona volontà. Sull’esempio non soltanto di Papa Giovanni XXIII, che riuscì ad interrompere in extremis l’escalation della crisi dei missili a Cuba, ma anche di Gregorio Magno, il Papa che fermò Attila…
Utopia? Illusione ? Sicuramente, ma il diaframma fra la coesistenza pacifica e la fine del mondo provocata da una guerra mondiale non è stato mai tanto esile e ormai soltanto una svolta inimmaginabile e inattesa potrebbe salvaguardare la pace.
Papa Francesco, pensaci tu. Preghiere, appelli, digiuni, consacrazioni e vie Crucis non sono sufficienti, occorre interpretare sul serio Gesù Cristo !