La grande menzogna. Sono passati 41 anni dal massacro di Pier Paolo Pasolini e sono numerose le rassegne, film e celebrazioni sulla vita e sulla morte del poeta.
Grazie a una puntata della trasmissione Rai, Ombre sul giallo del 2005, con le rivelazioni in esclusiva da Pino Pelosi, Franca Leosini riuscì a fare riaprire il caso Pasolini, ribaltando quella che, per quell’omicidio, era stata fino ad allora la versione ufficiale.
Venerdi 15 Giuno , alle 21, alla Casa Internazionale delle Donne, in via della Lungara, a Roma,la Leosini partirà proprio da quell’intervista per ripercorrere un pezzo di storia del nostro Paese.

Chi ha massacrato il poeta e regista ? Il punto di partenza è sempre lo stesso: Roma, litorale di Ostia, notte fra il primo e il 2 novembre 1975. Chi e perché massacrò Pier Paolo Pasolini? A 41 anni dall’ orribile uccisione del poeta e regista il mistero irrisolto di Pasolini sarà scandagliato da una Commissione parlamentare d’inchiesta che la Camera dei Deputati sta per varare.
Quanto incideranno i decenni trascorsi sulla verifica dei vari moventi individuati dalle inchieste giudiziarie fin qui effettuate?
- movente biografico: i “ragazzi di vita”
- movente cinematografico: le bobine di Salò
- movente letterario: Petrolio
- movente pubblicistico: scritti corsari
“Hanno assassinato innanzi tutto un poeta” disse commosso Alberto Moravia durante la celebre orazione funebre per Pierpaolo Pasolini.
“Verità era una delle parole che più piacevano a Pierpaolo Pasolini. Forse, stavolta, siamo davvero vicini a conoscerla perché apriremo le porte di Montecitorio, che erano sempre state chiuse: la politica non ha mai affrontato davvero la morte di Pierpaolo” ha affermato Serena Pellegrino, deputata di Sel e prima firmataria della proposta di legge per l’istituzione di una Commissione d’inchiesta monocamerale sulla morte di Pierpaolo Pasolini.
Mancano, nel mistero irrisolto di Pasolini, i moventi politici. ” Abbiamo investigato e conosciuto chi lo ha ucciso, dove, con quale modalità, ma ormai sono tanti i documenti che accertarono senza ombra di dubbio – sostiene Serena Pellegrino – “che è impraticabile la pista legata a motivi personali, su questo delitto. Pasolini è stato ucciso nel momento in cui stava indagando su temi molto scottanti.”
Il suo libro “Petrolio”, rimasto incompiuto, conteneva un capitolo dal titolo “Lampi sull’Eni”, che è scomparso. Ecco perché – spiega la parlamentrare di Sel – nel momento in cui il Gip ha concluso le indagini preliminari, nel maggio scorso, ho presentato come prima firmataria una proposta di legge per l’istituzione della commissione bicamerale d’inchiesta, proposta che hanno firmato 50 parlamentari di tutti gli schieramenti, senza distinzione politica. In quello stesso giorno, però, é scoppiato lo scandalo di “Mafia Capitale”, e quella mia proposta di fatto fu pian piano affossata.
Allora, a novembre, insieme all’onorevole Paolo Bolognesi del Partito Democratico, abbiamo pensato di presentare una nuova proposta di legge che fosse però monocamerale, quindi che riguardasse soltanto la Camera dei Deputati, composta da 20 membri e per la durata di 18 mesi. Alla scadenza dei quali, si elaborerà una relazione che documenti le risultanze del lavoro svolto. Così – ha concluso Serena Pellegrino – Partirà una fase che, speriamo squarci il velo e getti piena luce sulla morte di Pierpaolo Pasolini.”