Politica dagli effetti speciali. Apparire al meglio, colpire l’attenzione, sedurre gli elettori.
Dal fard al blush, dal fondo tinta al mascara fino al cerone teatrale, il maquillage è diventato per i politici elemento sempre più essenziale e, in molti casi, determinante, per farsi seguire, ascoltare, ottenere consensi elettorali.
E se da 21 anni, da quando é sceso in politica, l’Oscar del Make up resta appannaggio di Silvio Berlusconi , non c’é leader, ministro, presidente di regione, sindaco, che prima di un talk show o di una semplice intervista televisiva non si sottoponga ad una meticolosa sessione di trucco e parrucco.
Basta vedere le foto al naturale e le immagini post trucco…..
In Parlamento il Palmares del make up é condiviso dall’On. Dorina Bianchi (Ncd)

e dalla Senatrice Cinzia Bonfrisco (Fi),

seguite a poche stille di fondotinta, da Irene Tinagli (Pd), Mara Carfagna (Fi), Francesca Martini (Lega), Tiziana Ciprini (M5S), Camilla Fabbri (PD), Anna Rossomando (Pd), Carolina Lussana (Lega).


Non scherza neanche il versante parlamentare maschile: correttore e cipria antisudore a go-go per Pier Ferdinando Casini, (Udc)

Angelino Alfano (Ncd), Nichi Vendola ( Sel) e Piero Fassino (Pd).


