Dio perdona, Papa Bergoglio no. Da ultimo se n’ è accorto anche un pezzo da novanta della gerarchia ecclesiastica, Mons. Giovanni Angelo Becciu, trasformato di colpo da Francesco in un doppio ex, come mai era successo fino adesso nella pur bi-millenaria e variegata storia vaticana: ex Cardinale ed ex Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Il Pontefice è stato irremovibile ed ufficialmente ha “accettato” le dimissioni di Becciu dal dicastero per i Santi e la rinuncia ai diritti non indifferenti connessi al titolo di Cardinale, a cominciare da quello di partecipare fino al compimento degli 80 anni ai Conclavi per l’elezione del Papa. Becciu era stato creato Cardinale il 28 giugno del 2018

Insomma davvero una serata tempestosa in Vaticano. Bombe d’acqua e temporali che imperversano da giorni sulla Capitale, non sono nulla al confronto dei fulmini di Papa Francesco che stanno mettendo a soqquadro la Santa Sede. “Un terremoto di magnitudo 10, con annesso sciame sismico…” afferma sibillina una autorevole fonte vaticana.
Dopo mesi di verifiche finanziarie, scaricabarili, mezze verità e diffuse falsità, Bergoglio é venuto a capo delle gravi deviazioni che si sarebbero verificate nella gestione dell’obolo di San Pietro, le offerte che vengono direttamente inviate dai fedeli di tutto il mondo al Papa per le opere di carità. Diverse centinaia di milioni all’anno, parte dei quali, si è ultimamente scoperto, sono stati investiti per spregiudicate e tutt’altro che caritatevoli speculazioni finanziarie e presunte elargizioni a familiari.

Lo scandaloso “investimento” della compravendita dell’edificio londinese in Sloane Avenue, per esempio, sarebbe finora costato al Vaticano circa 300 milioni di euro.
Nell’inchiesta giudiziaria vaticana, che probabilmente é alla vigilia di nuovi clamorosi sviluppi, emergerebbero precisi riferimenti a stretti collaboratori del Cardinale dimissionato, fra i quali anche il segretario particolare di mons. Becciu, potente sostituto della Segreteria di Stato quando si sarebbero verificate le irregolarità e venne perfezionato l’ “investimento” londinese con le elemosine e le offerte che i fedeli versano al Papa.
A parte i casi di pedofilia che hanno riguardato i Cardinali diocesani O’Brien e McCartick, il dimissionamento di un Cardinale Prefetto ha un solo parziale precedente, ma su un versante esclusivamente politico: il 31 agosto del 1965 l’allora Presidente della Cei, il Cardinale Arcivescovo di Genova Giuseppe Siri ricevette una lettera di Papa Paolo VI° che lo ringraziava e accettava le sue dimissioni dal vertice della Conferenza Episcopale Italiana. Il Cardinale Siri rispose ringraziando Montini per avere “accettato le dimissioni da Presidente dei Vescovi italiani. Dimissioni – scrisse nella sua autobiografia- che non avevo mai dato”…. Siri rimase comunque Cardinale Arcivescovo di Genova fino al 1987 e partecipò ad altri due Conclavi nei quali venne sempre inserito fra i papabili.
Il sorriso e la serenità di Papa Francesco non fanno trasparire la meticolosità con la quale verifica e rimuove con decisione le molte storture che si è trovato a dover fronteggiare dal 2013, dopo l’elezione al Pontificato.
Le dimissioni di Becciu potrebbero essere seguite da altre “ rinunce” perché Jorge Mario Bergoglio mostra tutta l’intenzione di voler regolare definitivamente i conti con l’ala conservatrice della Chiesa che tenta di delegittimarlo in tutti i modi.
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Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1