Quante volte Matteo? Fioroni confessa il Pd di Renzi
Quota periscopio. Tenere sotto controllo senza essere visti le portaerei in superficie, pronti a silurarle appena mostrano la fiancata. La rotta estiva della politica replica la tattica dei sottomarini: non esporsi e aspettare il momento giusto per la mossa a sorpresa.
Numerosi i capitani dei sommergibili che scrutano l’orizzonte del Governo. Quasi tutti ex allievi delle West Point del potere che erano la Dc ed il Pci. Dopo la riunione dei Franceschini boys, la cena del ritorno a Roma di Piero Fassino, reduce dallo scacco matto torinese, è il turno di Beppe Fioroni.
Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’omicidio di Aldo Moro, l’ex Ministro dell’Istruzione é soprattutto il maìtre à penser, la guida politica della gloriosa sinistra democristiana. Come negli anni scorsi Fioroni, alleato ed estimatore di Dario Franceschini, ha organizzato da venerdì 8 a domenica 10 luglio ad Orvieto un convegno nazionale sull’impegno dei cattolici democratici in politica. Ma sullo sfondo il dibattito si incentrerà esplicitamente sul futuro di Matteo Renzi e del Pd.
Fra i relatori il vice Segretario Lorenzo Guerrini e l’europarlamentare SSimona Bonafé, due renziani doc che riferiranno al Premier, assediato sulla tolda della portaerei del Governo, retroscena ed effettiva portata dell’analisi orvietane. A pronunciare il previsto j’accuse nei confronti del Nazareno e dintorni saranno il Presidente dell’Associazione nazionale Magistrati Piercamillo Davigo ed il Cardinale Gualtiero Bassetti, Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. La sensazione è che il convegno di Beppe Fioroni ad Orvieto lascerà una traccia e che il Governo e la maggioranza ne usciranno ricompattati oppure in frantumi.