Il dopo Matteo e la Renzi strategy
Lascia o raddoppia? Scatoloni o trolley? La Renzi strategy si delinerà nelle prossime 72 ore. Elemento decisivo le non scontate dimissioni anche dalla Segreteria Pd.
Come sempre in politica gli scenari saranno determinati dalla matematica, dai numeri: del 40,9 % dei Si è riconducibile al Premier il 40% e ad Alfano il residuo 0,9%. Mentre il 59,1 % dei voti totalizzati dai No è cosi scomponibile:
Grillo 30%
Salvini 10%
Berlusconi & Fitto 10%
Sinistra Pd 4%
Meloni 3%
Sel 2%
In caso di elezioni politiche anticipate all’inizio dell’estate 2017 il Pd di Renzi, anche dopo l’eventuale scissione della sinistra interna, potrebbe in teoria ottenere dal 34 al 39% dei voti, mentre la frammentazione delle inconciliabili posizioni dell’eterogeneo fronte del No disperderebbe l’opposizione, concentrandola sullo zoccolo duro del Movimento 5Stelle. Dopo avere accertato la possibilità della formazione o meno di un nuovo Governo con l’attuale Parlamento, il Presidente della Repubblica conferirà l’incarico al Presidente del Consiglio incaricato, anche, ma non esclusivamente, in base alle indicazioni del Pd e delle forze politiche.
![renzi strategy](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2016/12/renzi-strategy-Padoan.jpg)
Se Renzi non dovesse essere disponibile o risultasse divisivo, toccherà a un tecnico, ad un arbitro istituzionale, oppure ad un politico formare un Governo per l’approvazione della riforma elettorale e il mantenimento del baricentro economico ed europeo.
Due gli esponenti politici sui quali convergono in queste ore i maggiori consensi: Dario Franceschini e Anna Finocchiaro. Varcherà la soglia di Palazzo Chigi chi garantirà l’unità interna del Pd.
Il tecnico in pole position, in grado di offrire garanzie a Bruxelles, è l’attuale Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan
![renzi strategy](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2016/12/renzi-strategy-cartabia.jpg)
L’arbitro istituzionale potrebbe essere la Vice Presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, che diventerebbe la prima donna Presidente del Consiglio, oppure il Presidente del Senato, Piero Grasso.