L’Italia alla Scala di Milano. Il Paese che non perde la speranza, l’Italia coraggiosa, saggia e laboriosa che nonostante tutto guarda avanti, si è ritrovata emblematicamente ad applaudire per interminabili minuti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla prima della Scala.
Un’ovazione unanime che, dalla capitale economica, concreta rappresentante del Paese che vuole crescere e progredire, ha rappresentato un vero e proprio appello al Capo dello Stato: Presidente salvaci tu!
Metafore e suggestioni sulle note pucciniane della Tosca, attorno alle quali rimbalzano da Roma i grovigli del caos politico sulla manovra finanziaria.
Grovigli all’interno della maggioranza che nonostante i proclami di serenità, o forse proprio per questi, vengono moltiplicati dalle contrapposizioni sulla prescrizione, l’Ilva, l’Alitalia e Autostrade.
Il senso dell’ovazione dell’Italia della Scala al Presidente della Repubblica, dimostratosi nei fatti imparziale garante della Costituzione e paziente interlocutore al di sopra delle parti, è proprio questo: il Paese ha più che mai bisogno di un sicuro punto di equilibrio, un baricentro democratico e in Mattarella viene riposta la massima fiducia affinché individui tempi e modi per assicurare una governance competente che risolva i nodi delle crisi concentriche che stanno strangolando l’Italia.
Un governo di draghi politici oltre che economici…