Siria sotto attacco
L’Attacco in Siria è scattato. Una pioggia di missili Tomahawk si è abbattuta contro arsenali di armi chimiche e convenzionali, basi aeree, comandi e istallazioni dell’intelligence del regime di Damasco.
Impegnate unità navali Usa e francesi, sottomarini inglesi, caccia bombardieri Usaf, della Raf e della Francia.
Oltre che nella zona della capitale siriana vari obiettivi sono stati distrutti nei pressi della città di Homs.
L’annuncio dell’attacco mirato e coordinato per ridurre il potenziale dell’armamento chimico del regime siriano e dissuaderne l’uso è stato contemporaneamente dato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dalla Premier britannica Theresa May e dal Presidente Francese Emmanuel Macron, che hanno evidenziato lo sforzo alleato contro “barbarie e brutalità” coordinato in una “operazione congiunta”.
“Oggi le nazioni di Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti hanno condotto il loro legittimo potere contro barbarie e brutalità”, ha detto il Presidente americano.
Theresa May ha fatto riferimento, per giustificare i raid, all’attacco chimico delle truppe di Bashar Assad su Douma, indicando un preciso bilancio : “75 morti, inclusi bambini, in circostanze di puro orrore” ha sottolineato la Premier inglese, che ha accusato il regime siriano di avere numerosi precedenti nell’uso di “armi chimiche contro il proprio popolo nel più crudele e abominevole dei modi. Si tratta di un comportamento che “deve essere fermato” ha ribadito Theresa May.
“Abbiamo la prova che a Douma sono state utilizzate armi chimiche da parte del regime”: ha confermato anche il Presidente francese, Macron, intervistato in diretta da TF1
Poco prima dell’attacco in Siria, Macron ha avuto una conversazione telefonica col presidente russo Vladimir Putin. Le prime reazioni di Mosca fanno riferimento a probabili ritorsioni russe.