Doglie in vista per il parto del governo Lega – 5Stelle
Ambasciatori e pontieri in azione fra Lega e Cinque Stelle dopo l’ultimo avviso ai litiganti.
Sulla spinta del fermo invito o, come è stato interpretato a Montecitorio e al Senato, del pacato ultimatum, del Presidente Sergio Mattarella affinché si costituisca con urgenza un governo al Paese, Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno attivato canali ufficiali e riservati per definire il programma dell’esecutivo verde-giallo.
Come in una sorta di Shangai dopo il programma si passerà all’organigramma e cioè alle alleanze. E’ chiaro che già in partenza Salvini, prima di spostare il primo tassello della trattativa, sa in cuor suo se e come potrà rimuovere il veto dei 5 Stelle per Silvio Berlussconi e Forza Italia. Di Maio o l’ex Cavaliere: uno dei due dovrà scegliere. O accettare il compromesso, in nome dell’urgenza internazionale e dell’interesse del Paese o rifiutare l’intesa e tirarsi fuori dal Governo.
Sulla base dei numeri e della complessità della situazione potrebbe prevalere l’ipotesi, pur con qualche mal di pancia, di un passo indietro o di una decisa scelta per l’opposizione di Forza Italia. L’ipotesi cioè del Cavaliere fuori e Di Maio dentro.
In cambio del sacrificio di Berlusconi la Lega otterrà la Presidenza del Consiglio per lo Stesso Matteo Salvini o designerà Giancarlo Giorgetti. Ma se Di Maio si dovesse impuntare potrebbe essere necessario designare una personalità equidistante. Probabilmente Raffaele Cantone, un economista o un Presidente emerito della Consulta.
Personalità alle quali, assieme al Presidente del Senato,Elisabetta Alberti Casellati, in caso di ulteriore stallo fra Lega e Cinque Stelle potrebbe ricorrere presumibilmente per un eventuale mandato esplorativo anche il Capo dello Stato. 
Dai punti del programma, sostegno ai disoccupati ( leggasi reddito di cittadinanza ) avvio della revisione della Fornero, verifica della possibilità di introdurre la flat tax, stretta sull’immigrazione, riforma della giustizia, si passerà alla attribuzione dei dicasteri e alla scelta dei ministri.
Secondo le prime ipotesi Interno, Politiche agricole e Infrastrutture andrebbero alla Lega; Esteri, Economia e Sviluppo ai 5 Stelle, Scuola, o Pari opportunità e Difesa a Fratelli d’Italia.
Il primo banco di prova del Governo, se non il 17 maggio, a Sofia, per il vertice Ue – Balcani occidentali, sarà certamente quello del G7 in Canada, venerdì 8 e sabato 9 giugno 2018. Altro banco di prova é quello economico con l’ urgente l’approvazione del Def per la messa in sicurezza dei conti pubblici e per evitare l’aumento dell’Iva dal 1 gennaio del 2019.