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Scienza in Parlamento politica al servizio del Paese

“Conoscere per deliberare” è la frase di Luigi Einaudi più citata e ripetuta. Intellettuale liberale, economista e primo Presidente della Repubblica Italiana eletto dal Parlamento,  Einaudi poneva già allora ai politici una domanda che ancora oggi è fondamentale per ogni buon legislatore: “Come si può decidere senza conoscere quello che si decide?”.

Scienza in Parlamento politica al servizio del Paese
Luigi Einaudi

A 70 anni di distanza lo spessore dei parlamentari, complessivamente, non deve essere molto cambiato se la Senatrice a vita, ma soprattutto scienziata, Elena Cattaneo ha recentemente denunciato che l’impreparazione riguardante le tematiche scientifiche, sanitarie, economiche e  tecnologiche è “tanto più grave quando a doversene occupare sono i politici”.

Scienza in Parlamento politica al servizio del Paese
Elena Cattaneo

Per risolvere la crescente discrasia fra politica e scienza, fra le prerogative dei parlamentari eletti e il diritto dei cittadini di usufruire di norme non ideologiche ma ponderate, ben documentate e fondate, molti Parlamenti si sono dotati di comitati scientifici di esperti.             “ Esigenza che un gruppo di scienziati, economisti, intellettuali e giornalisti ha trasformato in un’appello al Parlamento italiano affinché si doti di un Comitato per la scienza e la tecnologia”  spiega Alessandro Allegra ricercatore della Harvard University , fra i promotori dell’iniziativa .

Scienza in Parlamento politica al servizio del Paese
Alessandro Allegra
  • Quali obbiettivi vi proponete ?

L’iniziativa #ScienzaInParlamento si propone di mettere scienza e tecnologia al servizio della democrazia, promuovendo la creazione di un ufficio permanente e politicamente imparziale che fornisca consulenza scientifica e tecnologica d’eccellenza al Parlamento Italiano, affinché i nostri rappresentanti politici possano formulare proposte di legge informate e prendere decisioni pubbliche consapevoli.

  • Vantaggi concreti per i cittadini ?

Sono numerosissimi i casi che ci fanno dire che un ufficio parlamentare di consulenza scientifica sia necessario anche in Italia. Si pensi a leggi su temi importantissimi come il clima, le scelte energetiche, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, dei big data e dell’ingegneria genetica, l’esplorazione dello spazio, la sanità e gli inevitabili risvolti bioetici. Pensiamo anche al problematico dibattito sulle vaccinazioni, a quello sulla sperimentazione animale e la lunga sequela di “cure del miracolo”, dal caso Di Bella alla “cura Vannoni”, che hanno sempre coinvolto le nostre istituzioni e le forze politiche in uno scontro in cui la scienza è stata messa da parte ai danni dei cittadini.

Nel dibattito democratico, la disponibilità di informazioni scientifiche attendibili, coerenti e sistematiche è fondamentale come base per prendere decisioni equilibrate ed efficaci. Proprio per questa ragione, in molti Paesi democratici del mondo consulenti scientifici esperti interni o esterni ai Parlamenti preparano note informative o rapporti di studio, in modo da offrire ai rappresentanti dei cittadini un chiaro panorama sullo stato del dibattito e degli attuali confini della conoscenza scientifica, promuovendo quindi un dialogo virtuoso fra politica e ricerca scientifica.

  • Su quali strutture contare e quali potenziare?

In Italia esiste già un ricco ecosistema di ricercatori ed esperti che interagiscono con il mondo della politica e del governo, sia individualmente che attraverso le università, le società scientifiche, il Consiglio Nazionale della Ricerca (CNR), ed altre istituzioni. Sul fronte del parlamento esistono commissioni che si occupano di temi quali ambiente, salute, e ricerca, ed uffici di informazione ed analisi come l’Ufficio Valutazione Impatto del Senato ed il Centro Studi. Il meccanismo di consulenza scientifica proposto da #ScienzaInParlamento mira ad affiancarsi a queste realtà esistenti, offrendo ai rappresentanti eletti il supporto di un quadro di professionisti che abbiano le competenze per analizzare, inquadrare e presentare le conoscenze scientifiche più avanzate prodotte dal mondo della ricerca in un formato rilevante ed accessibile al mondo della politica.Scienza in Parlamento politica al servizio del Paese

  • Come viene coordinata l’iniziativa?

#ScienzaInParlamento è un’iniziativa indipendente di un gruppo di ricercatori, scienziati e giornalisti. Ai tre promotori Ruggero Bettinardi (Muvraline France, Parigi), io, Alessandro Allegra (University College London e Harvard Kennedy School), Casimiro Vizzini (Unesco, Parigi) si sono affiancati i giornalisti scientifici Marco Cattaneo (Le Scienze), Luca Carra, Silvia Bandelloni e Chiara Sabelli (Scienzainrete) e Pietro Greco (BoLive).

  • Possibilità di raccordo con il Parlamento italiano e i parlamenti europei?

Il supporto del Parlamento Italiano è fondamentale perché l’iniziativa abbia successo. Alcuni parlamentari, di varia affiliazione politica, hanno già aderito o supportato l’iniziativa, e l’appello, che ha già ricevuto oltre 4700 adesioni tra cui numerosi esponenti di spicco del mondo scientifico e importanti istituzioni quali la Fondazione Umberto Veronesi, verrà presto presentato alla Presidenza di Camera e Senato. L’obiettivo a medio termine è quello di organizzare un incontro in Parlamento in cui il mondo della politica e quello della ricerca possano confrontarsi sul valore della consulenza scientifica e su come strutturarla, prendendo anche spunto da esperienze simili in altri paesi.

Se ci guardiamo intorno, molti Paesi hanno da tempo strutture di questo tipo. Le troviamo ad esempio in Gran Bretagna, Francia, Germania, Olanda, Austria, Norvegia, Svizzera, Danimarca, e nello stesso Parlamento Europeo, e presto anche in Spagna in seguito ad un’iniziativa della comunità scientifica alla quale #ScienzaInParlamento si ispira. A livello Europeo, esiste una rete degli organismi di conseguenza scientifica parlamentare, l’European Parliamentary Technology Assessemnt Network (EPTA). Inoltre, il Parlamento Europeo da qualche anno promuove l’iniziativa “La Scienza incontra i Parlamenti”, creando opportunità di confronto su questi temi e supportando iniziative simili a livello nazionale e locale. 

  • E oltre l’Europa?

La rete EPTA si estende oltre i confini europei ed include paesi quali Giappone e Russia. Paesi come Messico e Cile stanno costituendo uffici di documentazione scientifica, mentre negli Stati Uniti il Congresso riavrà presto un servizio di consulenza scientifica dopo anni di inattività.

 

 

 

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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