Il blocco in determinate fasce orarie delle auto diesel più inquinanti nelle regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte d’intesa col Ministero dell’Ambiente per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano fa tornare d’attualità il post del 29 ottobre del 2015 e che ripubblichiamo.
Sei tu che stai leggendo, siamo tutti noi, sono gli abitanti delle città, gli italiani, l’umanità intera, le vittime predestinate dei tumori e delle gravi patologie cardio-respiratorie provocate dalla nuvola nera emessa dall’auto diesel, dal furgone, dal camion o dall’autobus che più volte incrociamo ogni giorno per strada.
Quella nuvola nera che si dissolve attorno a noi, assieme agli scarichi altamente inquinanti emessi da diesel e motori non a norma, secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, uccidono ogni anno in tutto il pianeta oltre otto milioni di persone.
Complessivamente il bilancio annuale delle vittime in Europa supera i 400 mila morti. L’Italia in rapporto al numero di abitanti figura all’ultimo posto della classifica europea e nel Bel Paese l’aria che uccide, ma soprattutto i diesel al veleno, provocano almeno 30 mila vittime all’anno.
L’impatto più pesante si registra al Nord, e in particolare Lombardia che guida la classifica delle regioni con il tasso di mortalità più elevato.
La mortalità si impenna anche nel Lazio e in Campania. Il rischio più basso si corre in Valle D’Aosta, Basilicata e Molise.
Ogni italiano perde in media 10 mesi di vita a causa dell’inquinamento atmosferico:
- 14 mesi per chi vive al Nord,
- 6,6 per gli abitanti del Centro,
- 5,7 al Sud e isole.
Con costi sanitari esponenziali stimati, solo per le patologie oncologiche e respiratorie derivanti dall’inquinamento dell’aria, intorno ai 250 miliardi.
Dati e statistiche sono stati rilevati dal progetto VIIAS (Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute), coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio e realizzato nel quadro delle iniziative del Centro Controllo Malattie del Ministero della Salute.
Che fare? Sperare nella progressiva riduzione dell’inquinamento? E nel frattempo? Limitarsi agli scongiuri? Circolare con una maschera antigas?
No, la soluzione c’ è ed é l’immediata segnalazione alla Polizia Stradale, al 112 e 113 ed alla Polizia locale delle targhe delle auto e dei mezzi che emettono nuvole nere.
Una semplice segnalazione che consentirebbe di attivare i controlli dei diesel killer e la conseguente messa in regola degli scarichi.
Palliativi?
Non tanto se si considera che la ricerca VIIAS ha accertato che nell’ immediato futuro il solo rispetto dei limiti di legge permetterebbe di salvare almeno 11mila vite ogni anno.