Dalle cosche alla super mafia: mutazione genetica di cosa nostra
Segnali contraddittori dalla mafia. La selezione criminale sta completando la mutazione genetica delle cosche.
Più che una crisi economica, gli arresti sempre più frequenti di figli, fratelli e nipoti di boss detenuti, protagonisti di assalti e rapine a portavalori, gioiellerie, banche e uffici postali, evidenziano in realtà l’avvio dell’eliminazione della manovalanza anche di spicco di cosa nostra che non è riuscita ad adeguarsi all’evoluzione finanziaria e tecnologica dell’organizzazione criminale.
Una mimetizzazione evolutiva attuata per sfuggire alle confische della legge Rognoni La Torre e che prevedeva la sovrapposizione occulta dei padrini nella gestione e nelle attività economiche di aziende e perfino di società professionali insospettabili.
Le famiglie dei boss detenuti che non sono riuscite a diventare socie invisibili di imprese, aziende, attività commerciali, studi e società sanitarie, di architettura, di ingegneria, di informatica, sopperiscono alle necessità di pagare le spese legali e della detenzione dei congiunti tentando di razziare armi in pugno il territorio.
Non a caso il recente rapporto della Direzione investigativa antimafia denuncia il saltuario passaggio di cosa nostra alle attività che la Dia definisce letteralmente di sottosistema criminale.
Nonostante le apparenze invece è in atto un salto di qualità della mafia, che si sta specializzando nell’infiltrazione del sistema economico. Obiettivi privilegiati la scalata azionaria di istituti di credito, finanziarie, aziende di recupero credito, società di assicurazioni.
Con risultati molteplici per costa nostra che per interposte persone può così direttamente attuare il proprio riciclaggio di denaro sporco e per giunta controllare quello dei concorrenti, nonché gestire e manipolare appalti .
Una criminale genialata, altro che crisi del popolo mafioso….ma anzi l’aggregazione di una super mafia pronta a scaricare vecchi padrini sepolti in carcere e ingombranti latitanti ormai bruciati.
E che una volta catturati, vivo o morti, ridurranno a livelli provinciali l’attenzione mediatica esclusivamente sulla mafia delle stragi, figlia di quella delle coppole e della lupara.
