by Maggie S. Lorelli
Giorni fa è rientrata sulla Terra, con un perfetto ammaraggio nel Golfo del Messico, la navicella Crew Dragon guidata dagli astronauti americani Robert “Bob” Behnken e Doug Hurley.

La missione “Demo 2”,un volo spaziale di test con equipaggio per l’astronave avveniristica di Space X, il progetto ideato dal genio visionario Elon Musk, è partita lo scorso 30 maggio alla volta della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, segnando l’inizio dell’era dell’esplorazione spaziale privata. Il turismo spaziale è infatti un’opportunità commerciale sempre più allettante per diverse compagnie private come Space Adventures, Virgin Galactic, Starchaser, Blue Origin, Armadillo Aerospace, Rocketplane Limited, il progetto europeo Project Enterprise e molte altre.
E c’è chi assicura che entro tre anni sarà pronto anche il primo gate italiano per i viaggi dei turisti spaziali, se andasse in porto il progetto nato dalla collaborazione tra la Altec, il centro d’eccellenza italiano per la fornitura di servizi ingegneristici e logistici per l’esplorazione planetaria con sede a Torino, e la Virgin Galactic, la compagnia aerospaziale privata del magnate britannico Richard Branson.
“Un astronauta in tuta spaziale abbraccia la moglie e sussurra “non sei tu, è che ho bisogno di spazio” – esordisce Giuliano Ranuzzi, ingegnere aerospaziale dell’ASI, Agenzia Spaziale Italiana, per anni ricercatore presso il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali – citando una vecchia battuta che sembra suggerire che lo spazio possa diventare in futuro un ideale luogo di vacanza ed evasione.
