Violenza contro le donne: la mobilitazione parte da Taormina

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 Violenza contro le donne: il 18 settembre la mobilitazione maschile  parte da Taorminaviolenza contro le donne

Da acropoli delle élites internazionali del turismo, a Capitale  del movimento maschile contro i femminicidi e le violenze contro le donne: Taormina diventa esempio di iniziative concrete ed organizza per il 18 settembre la prima mobilitazione pensata e organizzata dagli uomini. Mobilitazione che culminerà con  una fiaccolata contro l’inferno  quasi  quotidiano delle donne  bruciate vive, strangolate, massacrate. Un bollettino di guerra  con una media di una vittima ogni tre giorni.violenza contro le donne taormina

Destinata a scuotere le coscienze e a sensibilizzare l’opinione pubblica e in una Sicilia che intende sottolineare anche il superamento degli stereotipi, l’iniziativa di Taormina è significativamente promossa dal gruppo di giovani dell’Associazione “Tra-Ormina Forum”, presieduta da Alessandro Cardente, con il sostegno del Consiglio comunale della cittadina turistica. “Dobbiamo essere tutti in piazza e prendere le distanze pubblicamente dagli uomini violenti. Occorre intervenire ed è importante – spiega Cardente – che siano proprio gli uomini a sensibilizzare l’opinione pubblica per impedire le continue violenze contro le donne”.violenza contro le donne fiaccolataSecondo il Presidente dell’Associazione che organizza a Taormina la fiaccolata del 18 settembre, “il femminicidio ha una connotazione di natura culturale. Bisogna intervenire attraverso la formazione e la sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole, con l’educazione all’affettività e alla capacità di rapportarsi con l’altro sesso senza prevaricazione, senza pregiudizi e  senza tabù.”                                                                  ”La violenza contro le donne è direttamente proporzionale all’indipendenza  femminile” ha dichiarato in una intervista al magazine femminile on line PinkItalia.it  la scrittrice e opinion leader Cinzia Tani.violenza contro le donne

“Le donne con l’emancipazione femminile possono separarsi, divorziare, lavorano e sono indipendenti, ma spesso – afferma Cinzia Tani – l’uomo abbandonato, o l’uomo geloso, uccide la compagna perché si sente frustrato e non concepisce l’idea che una donna possa lasciarlo.”

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