Occhio alle meduse
Urticanti, alcune perfino mortali, altre quasi innocue, tutte comunque belle e qualcuna anche buona da mangiare, le meduse rappresentano tuttavia un grosso problema per i nostri mari. In sei anni, dal 2009 al 2015, gli avvistamenti sono aumentati di 10 volte e quest’anno si stanno ripresentando in massa.
I fattori della proliferazione delle meduse sono molteplici: l’effetto serra che porta le specie tropicali nel Mare Nostrum, la pesca eccessiva dei pesci, loro competitori per l’alimentazione, e l’aumento della disponibilità di substrati adatti all’insediamento della fase iniziale del loro ciclo biologico.
Dal progetto Occhio alla medusa, grazie alla possibilità offerta ai cittadini di inviare segnalazioni attraverso la rivista Focus, emergono numeri significativi.Tutti i nostri mari sono interessati dalla presenza di meduse in particolare Pelagie, specie più urticante e pericolosa, che si muove dove vi sono acque profonde, soprattutto nel Tirreno. Altre specie, come le meduse Aurelia, si trovano prevalentemente nel Nord Adriatico.
Poi ci sono quelle aliene come la Pelagia benovici, probabilmente arrivata con le acque di zavorra delle navi, che é apparsa abbondantissima in inverno in alto e medio Adriatico per poi scomparire. Nel Mediterraneo c’è stato solo un caso fatale, dovuto alla Caravella Portoghese, che non è una medusa ma un sifonoforo, specie dotata di tentacoli urticanti e velenosi, capaci di punture dolorose e pericolose per l’uomo.

Prima di tuffarsi è comunque essenziale accertarsi che non vi siano meduse oppure localizzarle. In ogni caso bisogna essere pronti a porre rimedio alla loro azione urticante. Ecco un vademecum essenziale:
- Non perdere la calma e uscire dall’acqua
- Sciacquare la ferita con acqua di mare stando attenti a non rompere le nematocisti, i filamenti urticanti mimasti sulla pelle
- Applicare gel astringente al cloruro d’alluminio con concentrazione del 5% ed evitare creme al cortisone o contenenti antistaminico, inutili perché entrano in azione solo dopo circa 30 minuti dall’applicazione, quando la reazione è già naturalmente esaurita.
- Recarsi immediatamente al pronto soccorso in caso di complicazioni quali reazione cutanea diffusa, difficoltà respiratorie, sudorazione, pallore, mal di testa, nausea, vomito, vertigini, confusione.
- Riparare dal sole per qualche giorno la parte irritata