Sul fronte sanitario, il coronavirus killer ha raggiunto quota 336 vittime, con un picco domenicale di ben 133 decessi, dei quali 113 in Lombardia, 8 in Emilia Romagna, 1 nelle Marche, 5 in Veneto, 2 in Liguria, 2 nel Lazio, 1 in Puglia e 1 in Friuli Venezia Giulia. Diciotto dei pazienti deceduti oggi avevano più di 90 anni.
Secondo i dati della Protezione Civile, le persone attualmente positive sono 6387
Comunque si registra anche un notevole incremento dei pazienti guariti e dimessi che hanno raggiunto quota 622.
Questo l’ultimo quadro completo e aggiornato della situazione complessiva secondi i dati forniti dalla Protezione Civile e dal Ministero della Salute
Sul fronte dell’ emergenza anticontagio, il Governo ha emesso un decreto che prevede non più zone rosse ma 2 aree dove non c’è un divieto assoluto di trasferimento ma c’è la necessità di motivarlo.
Ecco il dettaglio delle disposizioni :
Vietato, a meno di comprovate motivazioni, l’ingresso e l’uscita dalla Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Novara, Asti e Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli. Con l’eccezione di chi si trova fuori e vuole far ritorno nella propria città di residenza. A far rispettare le restrizioni saranno le forze di sicurezza autorizzate a chieder conto ai cittadini dei loro spostamenti.
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Scuole
restano chiuse fino al 15 marzo. Niente viaggi di istruzione
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Congressi, convegni, musei, teatri cinema, discoteche
Sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, che coinvolgono personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità; è altresì differita a data successiva al termine di efficacia del presente decreto ogni altra attività convegnistica o congressuale; sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Sono sospese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, con applicazione di specifiche sanzioni in caso di mancato rispetto. I musei e gli altri istituti e luoghi della cultura sono aperti al pubblico a condizione che siano assicurate modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse.
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Bar e ristoranti
Aperti dalle 6 alle 18, ma solo se possono garantire la distanza di un metro. Prevista come sanzione la chiusura.
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Sport a porte chiuse
Sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli individuati dal primo decreto lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione” delle misure di sicurezza.
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Viaggi
Si raccomanda di limitare la mobilità al di fuori dei propri luoghi di dimora abituale ai casi strettamente necessari. Divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus.
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Sospesi matrimoni e funerali
Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri L’apertura dei luoghi di culto “è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.

“Stiamo agendo con la massima determinazione per contenere la diffusione del virus ed evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere” ha spiegato il Premier Giuseppe Conte, che ha aggiunto: “ abbiamo predisposto il vincolo obbligatorio della solidarietà interregionale che dà la possibilità di ridistribuire i pazienti tra le varie regioni e dopo tanti giorni è stato sottoscritto un contratto che dà il via a una linea tutta italiana per la produzione di apparecchiature per la terapia intensiva per averne 500 al mese. È stiamo incrementando le linee produttive della filiera italiana di produzione di mascherine, guanti e camici, per la protezione individuale”
Fonti: Protezione Civile Ministero Salute Agi Adnkronos
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