Conto alla rovescia di lotta e di governo 

Gialloverde o neutrale il conto alla rovescia per il Governo è già iniziato. Fra domenica e lunedì al Quirinale l’annuncio del Premier designato e l’incarico da parte del Presidente della Repubblica per avviare la formazione dell’esecutivo. Politico oppure neutrale, come preventivato dal Colle per assicurare la governabilità del Paese in caso di ulteriore stallo.
Dopo 10 settimane e mezzo di discese e risalite, di consultazioni e trattative, i tempi saranno a quel punto brevissimi e in ogni caso entro il 2 giugno festa nazionale dell’Italia repubblicana l’eventuale nuovo Governo politico, il 65esimo della Repubblica, avrà ottenuto la fiducia delle Camere e sarà operativo.

Una coincidenza emblematica, che potrebbe sottolineare un cambio di regime politico e la fine dell’alternanza iniziata nel 1994 fra i governi berlusconiani e quelli formati dagli eredi del Pci e della Dc.
Vertice dopo vertice di 5 Stelle e Lega, l’identikit del Premier sta per essere completamente delineato. Le caratteristiche essenziali sono: politico, partecipazione alla stesura del contratto- programma di governo, esperienza parlamentare e una qualche notorietà all’estero.

E’ la foto di Luigi Di Maio e di Matteo Salvini, meno quella di Laura Castelli o di Giulia Grillo, entrambe 5Stelle.

Di Maio non è stato mai così vicino a Palazzo Chigi. Ma i colpi di scena a ripetizione delle ultime settimane inducono a evitare sbilanciamenti o sicurezze. Se la premiership sarà grillina, alla Lega andranno i ministeri più rilevanti: Interno ( per Salvini, ma non è detto) Sviluppo, Agricoltura, Beni Culturali, Turismo e soprattutto il ruolo strategico di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi per Giancarlo Giorgetti.

Al Movimento pentastellato è prevista l’assegnazione dei restanti ministeri di peso: Difesa, Giustizia (per Bonafede) e Infrastrutture.
Esteri ed Economia saranno assunti da due tecnici esperti e equidistanti. In particolare Giampiero Massolo sarebbe già stato contattato per la Farnesina. Ma il tira e molla delle ultime ore non lascia sperare in un sereno countdown di fine settimana.

Il confronto finale fra ambizioni e riserve mentali dei due leader, Di Maio e Salvini, iniziato in pratica la sera del 4 marzo, è ancora in piena evoluzione. Un’evoluzione che rischia di trasformarsi in una eruzione vulcanica.

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