Il segreto di una felice longevità? L’amore per gli animali.
La conferma viene dall’Australia: a 110 anni, portati con allegria e straordinaria energia, nonno Alfie Date confeziona pulloverini di lana per curare i pinguini dalle piaghe provocate dalle chiazze di petrolio.
Alfie, l’uomo più anziano dell’Australia, ha iniziato a lavorare la lana quando, nel secolo scorso, la cognata gli insegnò come fare un maglioncino per il nipote appena nato. Nel 2013, in seguito all’ennesimo disastro ecologico provocato dal petrolio sulle coste della regione di Phillip Island, la grande intuizione: confezionare piccoli pullover per alleviare le sofferenze provocate dalle infezioni e soprattutto consentire di curare i pinguini investiti dalle ondate di greggio.
Assistito dalle infermiere della casa di riposo dove vive come se fosse il socio di un circolo sportivo, nonno Alfie ha contattato la “Penguins foundation” di Phillip Island, nello stato australiano di Victoria.
E dopo aver avviato una catena di solidarietà per la raccolta dei gomitoli di lana , ha iniziato a sferruzzare a punto “costa inglese” e a confezionare decine, centinaia, di pulloverini salva pinguini.
“Siamo commossi, onorati , dello sforzo e del tempo che Mister Alfie ci dedica” ha commentato Danene Jones, operatrice della fondazione e coordinatrice del programma “Knits for nature”, tessuti per la natura, promosso per proteggere la cute dei pinguini danneggiata dal petrolio. In particolare per evitare che si feriscano con il becco. L’efficacia di questo metodo era già stata collaudata nel 2001 quando furono salvati il 96% dei 438 uccelli marini feriti in un analogo disastro ecologico.
Quella che sembra una fiaba d’altri tempi, la favola dell’ultra centenario Alfie, ha un doppio lieto fine: i maglioncini indossati non sono riutilizzati per evitare la trasmissione di germi patogeni da un pinguino all’altro, ma dopo la sterilizzazione vengono destinati a vestire i pinguini di peluche, venduti per la raccolta di fondi.
L’esempio di nonno Alfie ha scatenato inoltre una corsa alla donazione di pullover. Tanti, ma cosi tanti che la “Penguins foundation” è stata costretta a chiedere di non inviare più indumenti e di adottare direttamente un pinguino.