La scomparsa a 62 anni del Senatore di Fratelli d’Italia Andrea Augello rappresenta una doppia tragedia che colpisce un’intera generazione politica della destra romana.

Una generazione cresciuta nell’ambito del Movimento sociale capitolino e che aveva come punti di riferimento e co-protagonisti i fratelli Tony e Andrea Augello, vittime dello stesso atroce destino.
Tony, classe ‘56 appassionato ideologo, anticipatore della svolta di Gianfranco Fini al vertice del partito fondato nel dopoguerra da Arturo Michelini e Giorgio Almirante, stroncato nel 2000 a 44 anni dallo stesso male che 23 anni dopo ha ucciso Andrea, classe ‘61, identica passione, erede e continuatore politico dell’esperienza del fratello.

Due fratelli una generazione, la cui storia viene delineata dal libro «C’era una volta mio fratello» scritto sul filo di una inconscia tragica predestinazione dallo stesso Andrea Augello, considerato da tutti un fuoriclasse, eletto per quattro legislature in Parlamento, sottosegretario alla pubblica amministrazione nel IV Governo Berlusconi – Fini e poi anche assessore regionale .
Autore di numerosi saggi storici e letterari era sposato con Roberta Angelilli, già europarlamentare e oggi vicepresidente della Regione Lazio.