Sindromi post estive
“Tristezza per favore va via…” moltissime persone canticchiano in questi giorni il brano di Ornella Vanoni. Per ironia della sorte in inglese tristezza si dice Sad, termine che ha le stesse iniziali dell’acronimo scientifico della Sindrome Affective Disorder, disturbi stagionali dell’umore.
Malinconia autunnale e invernale o leggera depressione che si manifesta col cambio di stagione e la riduzione delle ore di luce? Probabilmente entrambe le cose. L’annuale appuntamento con il cambio dell’ora legale e con l’approssimarsi dell’inverno per molti è causa di malinconia, di ripiegamento su se stessi. Tuttavia per Plutarco: “ nelle persone belle è bello anche l’autunno”.
Ma c’è chi vive il passaggio in modo più serio e duraturo, al punto da ritrovarsi a fare i conti con una vera e propria tristezza invernale i cui sintomi toccano sia la sfera psicologica che quella fisica. In particolare, chi ne soffre lamenta mancanza di energia, insonnia e a patia.
Secondo il Guardian, per il 6% dei britannici e il 2-8% della popolazione dei Paesi più a nord, la tristezza invernale si fa sentire con sintomi talmente severi da rendere difficile a chi ne è affetto svolgere le normali funzioni o lavorare. Nel resto d’Europa il mal d’inverno riguarderebbe una persona su 10.
Definita anche come Winter Blues, la depressione invernale è una forma lieve di SAD che può interferire con la vita quotidiana, ma i suoi effetti sono meno debilitanti. Si ritiene che ne soffra circa il 15 per cento della popolazione.
Le più colpite sono le donne che rappresentano l’80% dei casi. La percentuale scende tra le più anziane. Quando la luce diminuisce in inverno, anche il complesso sistema di interdipendenza degli ormoni ne risente.
Secondo il professore Robert Levitan, del dipartimento di psicologia e psichiatria dell’Università di Toronto: “ la dopamina e la noradrenalina giocano un ruolo determinante nel modo in cui ci svegliamo al mattino e in cui il cervello si energizza”. In particolare è stato dimostrato che nelle persone affette da Sad, spiega Leviatan :“il livello di melatonina, che controlla il sonno, è rallentato. Fondamentale è anche la serotonina, un neurotrasmettitore che regola l’ansia, la felicità e l’umore .”
Come uscirne ? Tra le terapie più valide contro il SAD c’è la fototerapia, a base di luce solare. Esistono delle lampade speciali adatte all’uso. Ma funzionano soprattutto le vacanze nei luoghi caldi: cambiare clima darebbe uno shock positivo al cervello e al sistema endocrino. I medici consigliano anche di mantenere una dieta salutare, di leggere, andare al cinema e di fare esercizio fisico.
“In autunno – sosteneva lo scrittore olandese Sinon Carmiggelt – il dubbio è nel posto giusto. Il mondo sembra deperire un poco, giusto per fare una prova.”