Mobilitazione internazionale di veterinari per il Nepal. Fatta salva la precedenza per la popolazione, i sopravvissuti e gli sfollati, ci si è accorti di un vistoso e misconosciuto buco nei bilanci del disastro apocalittico che ha devastato il paese. Accanto al numero crescente delle vittime e delle distruzioni provocate dal terremoto, nessuno aveva infatti considerato la strage di bovini, capre ed asini, parte integrante degli insediamenti rurali e delle varie tribù nepalesi. Un bilancio collaterale di migliaia di animali feriti e uccisi dai crolli o semplicemente abbandonati.
Valutata complessivamente si comprende così appieno come la tragedia abbia colpito non solo il presente, ma anche il futuro del Nepal. Valutazioni che non hanno lasciato indifferenti i Veterinari della Humane Society International che hanno inviato dei team a Kathmandu per curare e assistere gli animali feriti o che vagano senza controllo fra le valli e le vette del ” tetto del mondo”.
Nella perdurante emergenza la priorità è ancora tutta incentrata sui superstiti e spesso gli animali sono dimenticati o lasciati morire per strada o fra la neve. Insieme a un partner nepalese, la Animal Welfare Network of Nepal, questi speciali soccorritori stanno quindi istallando dei rifugi dove accogliere e sfamare bovini, cani, gatti, capre e galline che a migliaia senza cibo e acqua ed esposti al gelo stanno soffrendo le conseguenze del sisma o sono rimasti intrappolati nei detriti delle case crollate.