Carenza di aiuti e molteplici contraddizioni nel Nepal devastato dal terremoto del 25 Aprile.
Tra mille difficoltà, a pochi giorni dall’inizio del monsone estivo che complicherà molto le operazioni di aiuto, è corsa contro il tempo per consegnare, oltre che cibo e acqua, anche sementi per coltivare riso e verdure, ma anche tende, teloni e prefabbricati per dare riparo dalle piogge torrenziali a persone e animali.
Se non sarà effettuata in tempo la semina, un milione di persone e decine di migliaia fra, bufali, bovini, capre, cani, gatti, scimmie ecc., sono a rischio carestia.
Soltanto la Caritas altoatesina ha già inviato 500.000 euro.
Una goccia nell’oceano del catastrofico sisma che ha provocato quasi 9.000 vittime, distrutto oltre 750.000 abitazioni, tutti gli ospedali, e devastato o seriamente danneggiato 25.000 classi scolastiche.
I bisogni dei sopravvissuti sono ancora enormi: la capitale Kathmandu continua ad essere un grande accampamento, dove uomini e animali passano la notte in tenda o nei rifugi temporanei per la paura delle continue scosse di assestamento.
Anche nei villaggi e nelle vallate remote le popolazioni dormono in rifugi temporanei, con la minaccia del monsone estivo che sta per raggiungere il Nepal.
Nonostante la mobilitazione internazionale, animalisti e opinione pubblica mondiale non dimenticano tuttavia le gravi contraddizioni del paese sul “tetto del mondo”.
In particolare viene condannata la quinquennale ricorrenza, il 28 novembre, della festività Indù del Gadhimai Mela nel villaggio nepalese di Bariyapur, vicino al confine indiano. La “festa” la fanno ai capi di bestiame, sgozzati o decapitati a migliaia per “ingraziarsi” la divinità.
Nel tentativo di limitare l’ultimo massacro, nel 2014, il governo indiano ha proibito a tutti gli stati confinanti con il Nepal di esportare bestiame durante il mese di novembre. Inoltre, numerosi attivisti indiani hanno pattugliato i confini nel tentativo di bloccare i devoti che portavano animali in Nepal clandestinamente, ma con scarsi risultati.”
“Le scene e i rumori a cui si assiste sono inimmaginabili”, ha scritto dopo la strage dello scorso anno Jayasimha Nuggehalli, direttore del distaccamento indiano della Humane Society International, una Ong che si batte per la difesa dei diritti degli animali.
Un orrore senza fine al quale tenta di porre rimedio a Milano la “Giornata di meditazione benefica” per la pace tra uomini e animali e per raccogliere cibo vegano per i senzatetto.
La manifestazione é in programma domenica 7 giugno al Parco Sempione, presso l’Arco della Pace. Quest’anno la quarta edizione, promossa dai City Angels, si svolgerà anche in altre città italiane e straniere, con una valenza nazionale e internazionale.