Li hanno presi? Non c’è romano, non c’è italiano, non c’è cittadino del nostro Paese che non chieda in continuazione se siano stati catturati i due assassini del 35enne Vice Brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso con otto coltellate la notte scorsa nei pressi di Piazza Cavour, a Roma.
Le indagini e le verifiche dei filmati delle telecamere della zona hanno portato al fermo di due giovani turisti, studenti statunitensi. Uno dei quali avrebbe ammesso di essere l’accoltellatore del vice Brigadiere. Ma i particolari da chiarire sono ancora molteplici.
Resta il profondissimo dolore per un omicidio terribile e sconvolgente che provoca rabbia e sgomento.

Sposato da 43 giorni, Mario Cerciello Rega era intervenuto con un collega per fermare gli autori del furto del borsello ad un 40enne. L’uomo è stato successivamente contattato dai ladri che hanno chiesto 100 euro per restituirgli documenti e cellulare.
Oltre ai normali turni presso la stazione dei Carabinieri di piazza Farnese, il vice Brigadiere Cerciello Rega prestava da anni servizio come volontario per la delegazione romana dell’Ordine di Malta, distribuendo pasti ai senzatetto e alle persone in difficoltà nelle stazioni Termini e Tiburtina.
Un impegno costante e regolare portato avanti con dedizione e passione. Per questo nel 2013 gli era stata conferita una onorificenza. ”È stato sempre partecipe agli interventi su strada programmati due volte a settimana nella tarda serata, in aree critiche Capitoline come le maggiori stazioni ferroviarie ove è più solito trovare persone bisognose ed emarginate”, si legge nella motivazione relativa al conferimento della medaglia di bronzo con spade consegnatagli dall’allora Gran Priore di Roma, Frà Giacomo Dalla Torre, attuale Gran Maestro dell’Ordine di Malta. ”Una perdita terribile per tutta la comunità. Perdiamo tutti un uomo generoso, leale, animato da un profondo senso di responsabilità.”
In un comunicato l’Ordine di Malta sottolinea inoltre che Mario Cerciello Rega partecipava inoltre ai pellegrinaggio a Lourdes e a Loreto e assieme alla moglie, anch’essa volontaria dell’Ordine, prestava assistenza ai malati.