Jean Paul Belmondo, che a 88 anni ha aperto inaspettatamente la porta della vita e se ne é andato per sempre, recitava con lo sguardo e l’espressione multiforme della faccia. Era l’immagine stessa dell’ironia, quell’ironia che secondo Soren Kierkegaard, il filosofo dell’esistenzialismo, “ é l’occhio sicuro che sa cogliere lo storto, l’assurdo, il vano dell’esistenza”. 
Amato dal pubblico per la sua ineffabilità scanzonata e molto apprezzato dai maestri del cinema francese Jean Pierre Melville, Alain Resnais, Claude Lelouch, Francois Truffaut, Jean-Luc Godard, il popolarissimo e invidiatissimo Bebel, play boy con un palmarès di dive mozzafiato, era un attore al livello di Jean Gabin e Yves Montand, tanto da sovrastare anche il bel Alain Delon.
L’elencazione dei molti premi e dei tantissimi successi di Jean Paul Belmondo avrebbe intristito anche lui che considerava essenziale il futuro molto più del passato, fino a farlo sbottare con la frase che ora davvero lo rappresenta: “ricordatemi per la mia risata e la mia vitalità”…
Si, davvero una immortale scanzonata faccia da schiaffi dal sorriso suadente quella che Belmondo ha consegnato alla leggenda e alla storia del cinema.
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Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1