La caccia selvaggia, al di fuori di ogni legge, provoca di anno in anno un “animalicidio” esponenziale con migliaia di elefanti, rinoceronti, leoni, tigri, gorilla, orsi, cervi, aquile, falchi, massacrati in tutto il mondo per rivendere le loro zanne, pellicce, corna, carne e persino le ossa e il sangue. Il bracconaggio alimenta un mercato illegale enorme con un fatturato di oltre 23 milioni di dollari annui. Una valanga di miliardi utilizzata in parte anche per finanziare narcotraffico e terrorismo.
A lanciare l’allarme è il Wwf che, ha rielaborato l’ultimo Indice del Pianeta Vivente con la Zoological Society di Londra, ed ha documentato come negli ultimi 40 anni si sia registrata la perdita del 52% di numerose specie di vertebrati.
Agghiaccianti le cifre del rapporto-denuncia:
- ogni giorno vengono uccisi più di 70 elefanti.
- ogni settimana 20 rinoceroni e 3 tigri.
Soltanto in Italia ogni anno vengono abbattuti illegalmente 400 lupi, mentre in Tanzania in 5 anni è stato sterminato il 60% della popolazione di elefanti e soltanto tra il 2011 e il 2013 i bracconieri hanno abbattuto 100.000 elefanti.
Drammatico il collasso numerico anche di animali meno conosciuti come i pangolini cinesi (Manis pentadactyla). In alcune regioni della Cina la specie è crollata del 90% mentre in altre si sono praticamente estinti.
In Amazzonia restano appena 3.000 esemplari di pappagalli della bellissima specie Ara giacinto (Anodorhynchus hyacinthinus) , decimati a causa del collezionismo.
Una tragedia globale, evidenziano le statistiche.
Parafrasando una battuta attribuita a Groucho Marrx si potrebbe amaramente concludere che “ la caccia sarebbe uno sport più interessante se anche gli animali sapessero usare le armi”