Antibiotici impotenti con i superbatteri Scoperti altri ceppi di superbatteri altamente resistenti agli antibiotici più potenti ed in grado di diffondersi in modo più ampio – e subdolo – del previsto. Lo rivela un nuovo studio firmato dai ricercatori dell’Harvard T.C. School of Public health e del Broad Institut del Mit, e pubblicato online su Pnas, Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America.
Si tratta, secondo i ricercatori americani, delle enterobatteriacee (Enterobacteriaceae) resistenti ai carbapenemi (Cre), patogeni che negli Stati Uniti hanno colpito in diversi ospedali. Il team scientifico ha scoperto una vasta varietà di specie di Cre ed evidenziato la presenza di numerosi tratti genetici, che si trasferiscono facilmente tra le varie specie, e che permettono a questi batteri di resistere agli antibiotici.L’allarme sui batteri super resistenti anche all’antibiotico più potente era stato lanciato al G7 del 7 e 8 giugno 2015 a Schloss Elmau, in Germania. Come aveva evidenziato zerozeronews.it nel post del 5 maggio 2015 dall’emblematico titolo “L’apocalisse del pianeta: l’allarme degli scienziati al G7”, le criticità riguardavano in particolare la resistenza agli antibiotici delle malattie infettive.
Esattamente a distanza di un anno, nel maggio del 2016, e sempre negli Stati Uniti, in Pennsylvania, gli scienziati hanno trovato un campione di urina infetto resistente persino ad uno degli antibiotici più efficaci al mondo, la colistina. La colistina viene considerata una sorta di “ultima spiaggia” da utilizzare per sconfiggere batteri particolarmente aggressivi.
E già lo scorso anno gli specialisti lanciavano l’allarme sulla possibilità di una crisi immunitaria globale determinata dal crescente numero di batteri resistenti ai farmaci. Il rischio è che non potremo curarci.