Improvvisa scomparsa di Fabrizio Frizzi
Fabrizio Frizzi é spirato nella notte a Roma a causa di una emorragia cerebrale. Il 23 ottobre scorso il popolare conduttore televisivo era già stato colpito da una ischemia, durante la registrazione di una puntata del programma “L’Eredità“, ma si era ripreso ed era tornato in Tv.
Sessanta anni appena compiuti Fabrizio Frizzi ha rappresentato a partire dal 1980 la svolta generazionale delle trasmissioni di intrattenimento della Rai.
“Con Fabrizio se ne va un pezzo di noi, della nostra storia, del nostro quotidiano” commenta la Rai. “Non scompare solo un grande artista e uomo di spettacolo, con Fabrizio se ne va un caro amico, una persona che ci ha insegnato l’amore per il lavoro e per l’essere squadra, sempre attento e rispettoso verso il pubblico – si legge nella commossa nota di viale Mazzini -. Se ne va l’uomo dei sorrisi e degli abbracci per tutti. L’interprete straordinario del coraggio e della voglia di vivere. “
E’ davvero così: è impossibile in questo momento esprimere tutto quello che la scomparsa di Fabrizio suscita in ognuno di noi.
Lo vogliamo ricordare con i versi della poesia “All’amico che dorme” di Cesare Pavese:
Che diremo stanotte all’amico che dorme?
La parola più tenue ci sale alle labbra
dalla pena più atroce.
Guarderemo l’amico,
le sue inutili labbra che non dicono nulla,
parleremo sommesso.
La notte avrà il volto
dell’antico dolore che riemerge ogni sera
impassibile e vivo.
Il remoto silenzio soffrirà come un’anima, muto, nel buio.
Parleremo alla notte che fiata sommessa.
Udiremo gli istanti stillare nel buio
al di là delle cose, nell’ansia dell’alba,
che verrà d’improvviso incidendo le cose
contro il morto silenzio.
L’inutile luce svelerà il volto assorto del giorno.
Gli istanti taceranno.
E le cose parleranno sommesso.