Assediato dalle proteste, le ultime sono quelle di oltre un milione di donne che a Washington e in tutto il mondo hanno manifestato contro Trump, il nuovo Presidente degli Stati Uniti ha già iniziato a pigiare il piede sull’acceleratore del nuovo corso della Casa Bianca.
Pubblichiamo in proposito l’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia
dall’Editorialista della Stampa Gianni Riotta
La storia corre veloce. Donald Trump ha già voltato molte pagine nei rapporti fra Stati Uniti alleati e avversari. Il nuovo Presidente ha rilanciato le prospettive dell’economia americana e lasciato all’Europa, alla Cina e al resto del mondo l’onere del riposizionamento nei confronti della Casa Bianca.
Gli interrogativi su cosa aspettarsi e cosa fare rimbalzano soprattutto a Berlino e a Pechino. Ma anche a Roma ci si interroga sull’evoluzione della situazione in Libia. Sul piano economico, in particolare, sono in molti a ritenere che dopo aver scandito all’insediamento America first, prima l’America e gli americani, Trump dia la precedenza ad iniziative protezioniste e a provvedimenti antiglobalizzazione.
“E’ la Cina a temere maggiormente i contraccolpi della lotta alla globalizzazione promessa dal nuovo inquilino della Casa Bianca” afferma da Washington l’editorialista della Stampa Gianni Riotta.
- Scintille in vista con Pechino?
“La situazione evolve velocissimamente. La Cina sta facendo di tutto per attenuare le tensioni e si sta comportando in maniera responsabile. L’altro ieri il Governo cinese ha proibito le critiche al nuovo Presidente. Non si vuole offrire nessun alibi alla nuova amministrazione americana.”
- Anti globalizzazione possibile?
La globalizzazione Trump intende interromperla o quantomeno ignorarla. Tanto che il Presidente cinese Xi Jinping è andato al forum economico di Davos per sottolineare l’importanza del commercio mondiale, del libero scambio e dell’economia di mercato. Paradossalmente 150 anni dopo Carl Marx abbiamo assistito ad un capo di Stato comunista che difende il capitalismo, mentre il Presidente americano lo mette sotto accusa. Si sono invertite le parti.”
- Visione del mondo di Donald Trump?
“Si può dire che Trump abbia una visione neo-isolazionista, quasi ottocentesca, dei rapporti internazionali. Non vede più un mondo di relazioni negoziali, ma a blocchi, in cui ogni potenza agisce per sé. Una concezione del mondo diviso in quattro blocchi rappresentati da Stati Uniti, Europa, Russia e Cina. Ma il pianeta è molto più variegato perché soltanto in Asia non si possono ignorare India, Filippine, Indonesia e Giappone.”
- Nuovo ruolo dell’Europa?
“L’Europa è chiamata ad una svolta storica perché per la nuova amministrazione l’attuale concezione dell’alleanza atlantica e l’interdipendenza economica e culturale è finita. Sull’Europa, e in particolare la Germania, Trump ha la seguente opinione: nel 1945 uscita distrutta dalla seconda guerra mondiale, che aveva iniziato, è stata salvata dagli investimenti americani, ma da allora partecipa quasi gratuitamente all’alleanza atlantica stanziando appena il 2 per cento per la difesa. Perché, dice il nuovo Presidente Usa, gli Stati Uniti devono continuare a pagare per la difesa dei tedeschi che sono più ricchi degli americani? E questo è stato uno degli argomenti vincenti che lo hanno portato alla Casa Bianca.”
- Reazioni europee?
“In Germania le dichiarazioni di Trump sono state giudicate molto negativamente e Angela Merkel è abbastanza preoccupata. L’Europa attraversa un momento di incertezza e si sta interrogando da che parte stare in relazione alla nuova politica estera americana riguardo la Brexit, la globalizzazione, l’eventuale avanzata populista in Francia e in Germania e poi in merito ai rapporti con Russia, Medio Oriente e Cina.”
- Evoluzione delle relazioni fra Italia e Stati Uniti?
“L’Italia rappresenta per Washington un alleato storico molto stretto e le relazioni continueranno ad essere stabili. D’altra parte nel nostro paese Trump raccoglie il plauso di Forza Italia, dei Grillini e della Lega.”
- I rapporti fra Trump e Putin non rischiano di isolare l’Italia sulla Libia?
“La situazione si è complicata. Mentre l’Italia appoggia il Governo di Fayez al Serraj, sponsorizzato dalle Nazioni Unite, Putin infatti ha stretto un’alleanza col Generale Khalifa Haftar, che controlla Tobruk e la Cirenaica. E la flotta russa è tornata al largo delle coste libiche. Vedremo cosa deciderà Trump.”
- Le proteste crescenti contro il Presidente, un precedente inedito per Washington, a parte le marce contro la guerra in Vietnam, alimentano le ipotesi che Trump possa non ultimare il mandato. L’America è cosi lacerata?
“Le elezioni presidenziali hanno lasciato molti strascichi. Per il resto sono ipotesi da irriducibili. Chi avrebbe previsto che Nixon si sarebbe dimesso nel 74, dopo due anni di mandato? Oggi nessuno può prevedere né che Trump si dimetta né che prosegua con un doppio mandato”
- Tallone d’Achille di Donald Trump?
“Occhio alla foga di Trump su twitter e sui new media, perché questa sua ansia bypassare la stampa e di parlare direttamente ai concittadini lo ha portato alla Casa Bianca ma come Presidente questa stessa foga può non funzionare e lo può portare alla rovina. C’è il rischio insomma che chi di social media ferisce di social media perisca…”