Un alto 8 marzo con nulla da festeggiare 
Tra aggressioni, violenze e disparità sul lavoro, un 8 marzo con molte ombre e molti miraggi. Illusioni di una parità sempre sfuggente ed effimera che neppure la tecnologia riesce a concretizzare e stabilizzare. Il divario tuttora esistente viene sottolineato anche dai dati sull’occupazione femminile.
Anche se a gennaio ha toccato un record storico, salendo al 49,3%, il tasso dell’occupazione femminile resta comunque di quasi 20 punti percentuali inferiore a quello degli uomini che è al 67%.
Evidenti disparità si riscontrano anche riguardo alla progressione nella carriera delle donne con con figli e per i ruoli di vertice.
Un’indagine appena pubblicata dall’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro conferma che in Italia le donne con almeno un figlio hanno un tasso di occupazione inferiore di oltre 15 punti percentuali rispetto a chi non li ha e che il divario scende di “oltre 22 punti percentuali nel caso si abbiano almeno tre figli.
Ancora più grave, e spesso tragico, l’aspetto che riguarda le donne e la violenza. Un binomio che da tanti, troppi secoli, non si riesce a scindere. Mentre non si attenua l’ondata di femminicidi e di aggressioni, quest’anno l’8 Marzo coincide con l’exploit del movimento mee too nato dalle denunce delle attrici di vari paesi che hanno rotto il silenzio sulle infinite molestie e violenze subite nel corso degli anni.
Ma nella terribile classifica delle violenze inflitte alle donne, in Asia, Africa e America Latina uno dei primi posti è occupato dai circa 12 milioni di bambine vengono date in sposa a uomini molto più anziani. Un dramma che spesso si trasforma in tragedia, col suicidio delle baby mogli.
Negli ultimi 10 anni i casi sono diminuiti del 15 per cento. Una diminuzione troppo lenta per sperare di potere azzerare il fenomeno entro il 2030 come si prefiggevano le Nazioni Unite.
“Il maggior numero di bambine sposate si regista in Asia e nell’Africa Sub Sahariana con gravissime conseguenze: parti al alto tasso di mortalità, bambine terrorizzate e schoccate per le violenze, alto numero di suicidi “ denuncia il Portavoce dell’Unicef, Andrea Iacomini.
- Baby spose anche in Italia ?
“Nel nostro Paese è un fenomeno sommerso praticato nelle comunità etniche ma che non viene denunciato e del quale non abbiamo dati concreti”